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Evasione Assicurativa su Auto: Un Miliardo Recuperabile

In ECONOMIA
Dicembre 18, 2024

Una cifra superiore al miliardo di euro potrebbe rientrare nelle casse dello Stato italiano attraverso la lotta all’evasione assicurativa. Antonio Coviello, Garante nazionale degli assicurati e professore di Marketing assicurativo presso l’Università Suor Orsola Benincasa, ha evidenziato durante un’audizione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy come più di due milioni e mezzo di veicoli circolano senza copertura assicurativa. Questo fenomeno non solo genera un danno economico considerevole ma pone anche seri rischi sociali.

Le statistiche rivelano un incremento preoccupante della quantità di veicoli non assicurati, che sono passati da 2,585 milioni nel 2022 a circa 2,8 milioni. Tra le cause, emerge la pratica dell'”estero-vestizione,” processi attraverso cui i veicoli vengono immatricolati in stati come la Polonia, sfuggendo così ai controlli più rigorosi previsti in Italia. La proposta di Coviello di contrastare tale fenomeno punta a un recupero fiscale che potrebbe tradursi in oltre 1,225 miliardi di euro derivanti da oneri fiscali e parafiscali, calcolando un premio medio lordo di riferimento per veicolo.

In termini pratici, il metodico professionista suggerisce un’interconnessione efficace tra la banca dati dei proprietari di veicoli (PRA) e quella dell’Ania, che cataloga i mezzi assicurati. Tale sinergia permetterebbe di identificare rapidamente i proprietari di veicoli non in regola e di intervenire per la regolarizzazione.

Oltre al chiaro vantaggio fiscale, il recupero di tali fondi potrebbe portare a un abbassamento dei premi assicurativi, alleggerendo così il carico per i cittadini onesti e contribuendo alla sicurezza stradale. Attualmente, una parte significativa dei premi RCA è destinata al sostegno delle infrastrutture e servizi sociali, tra cui il Servizio Sanitario Nazionale e il Fondo Vittime della Strada.

La visione di Coviello va oltre il mero recupero fiscale. Il profilo umano e sociale della sua proposta mira alla creazione di un fondo di supporto per le classi più vulnerabili della società. Questo fondo aiuterebbe le famiglie a basso reddito a coprire i costi delle assicurazioni, rendendo così la mobilità più equa e accessibile.

Questa iniziativa può essere vista come un duplice investimento: da un lato recupera risorse preziose per l’erario, dall’altro promuove una maggiore giustizia sociale, assicurando che ogni guidatore contribuisca equamente al sistema. Con una gestione attenta e strategie mirate, il governo potrebbe trasformare un problema cronico in un’opportunità per rafforzare la sicurezza e la coesione sociale. La sfida ora è implementare queste soluzioni con determinazione e precisione, assicurando che il diritto alla mobilità sia un principio accessibile a tutti i livelli della società.