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Falsi Investimenti Online: Crisi Etica e Interventi Regolatori

In ECONOMIA
Dicembre 12, 2024

Investire una cifra modesta per ottenere ritorni esorbitanti in brevissimo tempo sembra un sogno irrealizzabile e, in effetti, lo è. Recentemente, numerosi utenti dei social media sono stati esposti a campagne pubblicitarie ingannevoli che promettevano guadagni strabilianti attraverso l’utilizzo fraudolento di nomi e immagini di personalità di spicco del panorama italiano, come il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Sotto la lente di ingrandimento sono finiti due siti web specifici che, secondo quanto riportato dalla Consob, hanno abilmente sfruttato il prestigio di tali figure per attrarre investitori inconsapevoli. Questi siti promuovevano un investimento iniziale di 250 euro, garantendo, attraverso una sofisticata manipolazione video realizzata con l’intelligenza artificiale, profitti esorbitanti. La voce generata artificialmente era sincronizzata con il movimento delle labbra, rendendo il tutto estremamente persuasivo.

L’intervento della Consob non si è fatto attendere: grazie ai nuovi poteri conferiti dalla recente legge sui capitali, l’autorità di vigilanza ha potuto ordinare l’immediato oscuramento di questi siti. Questa mossa rappresenta la prima applicazione di tali estesi poteri, che permettono di intervenire drasticamente contro le campagne pubblicitarie legate a servizi finanziari non autorizzati.

Oltre a questi casi più eclatanti, la Consob ha esteso le proprie azioni repressive oscurando altri quattro siti impegnati in prassi di intermediazione finanziaria illegittima. Dal luglio del 2019, il numero dei siti bloccati ha raggiunto la cifra impressionante di 1.194, dimostrando l’intensificarsi della battaglia contro le truffe finanziarie online.

Nonostante gli sforzi regolatori, il fenomeno delle truffe online continua a proliferare. La tecnologia è una lama a doppio taglio: se da una parte offre strumenti avanzati per la sicurezza e l’operatività finanziaria, dall’altra cade preda di malintenzionati che la usano per ingannare e truffare. Un esempio è stato evidenziato dal Ministro della Difesa, Guido Crosetto, il quale ha raccontato di essere stato contattato da un suo conoscente caduto nella trappola di un finto annuncio.

La reazione delle piattaforme social, come Meta, è stata pronta, ma la chiusura di un account non ferma la comparsa di nuovi post truffaldini. L’urgenza di un intervento più strutturato e condiviso tra le forze dell’ordine e le autorità di vigilanza si fa sempre più pressante, soprattutto considerando il crescendo di queste attività illecite che, nell’ultimo anno, hanno registrato un incremento del 12% delle denunce, con un danno economico che supera i 110 milioni di euro.

In questo contesto di continua lotta alla criminalità finanziaria digitale, emerge chiaramente la necessità di una collaborazione più stretta tra governi, enti regolatori e le piattaforme tecnologiche. Affrontare le truffe online richiede un approccio multidisciplinare che vada oltre l’intervento punitivo, inclinando verso una prevenzione più efficace e una maggiore sensibilizzazione del pubblico.

La strada da percorrere è ancora lunga e la sfida è ardua, ma con l’evoluzione delle normative e il miglioramento delle tecnologie di sicurezza, si può sperare in un futuro dove gli investimenti finanziari online siano più sicuri e trasparenti, al riparo dalle insidie di chi opera al margine della legalità.