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Fase Critica per il Partito Sardo d’Azione: l’Addio all’Aula Consiliare

In POLITICA
Settembre 09, 2024

Nel panorama politico regionale sardo, una delle voci più storiche e caratteristiche ha recentemente trovato un nuovo capitolo nel suo già tumultuoso percorso; il Partito Sardo d’Azione (Psd’Az), fondato nel 1921, ha cessato di avere rappresentanti nell’emiciclo del Consiglio regionale. Questo episodio marca un punto di svolta per il partito, che ha sempre avuto un ruolo chiave nella politica autonomistica dell’isola.

Il Psd’Az, istituito da figure come Camillo Bellieni ed Emilio Lussu, trae origine dal fervore nazionalista e dall’orgoglio regionale che animarono gli ex combattenti della Brigata Sassari. Da sempre portatore di una forte identità sarda, il partito ha navigato attraverso alti e bassi, sopravvivendo a scissioni interne e cambiamenti politici in Italia e in Europa. La sua influenza si è consolidata significativamente quando, nel 1946, partecipò alla stesura della Costituzione italiana, con figure come Emilio Lussu e Piero Mastino.

Nel recente passato, il Psd’Az ha scelto di formare un’alleanza con la Lega di Matteo Salvini per le elezioni politiche del 2018, una mossa che ha segnato una svolta controversa per il partito. Christian Solinas, all’epoca membro del partito, venne eletto senatore e in seguito Presidente della Regione nel 2019. Questa alleanza e le successive decisioni politiche hanno sollevato non poche critiche all’interno del partito, specialmente dalle correnti più progressiste, e hanno portato a quello che molti detrattori hanno descritto come un “abbraccio mortale”.

L’ultima tornata elettorale di febbraio ha visto una drastica riduzione dei rappresentanti del Psd’Az, con la rielezione di soli tre consiglieri in un gruppo notevolmente ridimensionato. La partenza di questi ultimi membri, insieme alla sospensione annunciata da alcuni di loro, ha segnato la fine della presenza continua del partito nell’assembla regionale.

Il recente congresso del partito ha riaffermato il supporto a Solinas e la sua linea politica, nonostante le numerose controversie e il declino dei consensi. Solinas ha contrastato le critiche asserendo che il partito continua a essere “vivo e attivo”, tuttavia la partenza dei consiglieri regionali e le tensioni interne potrebbero indicare un’esigenza di rinnovamento e di riflessione strategica.

Questa sparizione dall’emiciclo del Consiglio regionale non è soltanto simbolica, ma sottolinea le sfide che il Psd’Az deve affrontare in un’era politica in continuo mutamento. Sarà fondamentale per il partito valutare le proprie politiche e l’identità per rimanere rilevante nel contesto politico sardo e italiano. La discontinuità rappresentativa potrebbe essere un’opportunità per il Psd’Az di ridisegnare la propria visione in modo che rispecchi le aspettative e le necessità della sua base elettorale, in un’epoca in cui il regionalismo e l’autonomismo stanno assumendo nuove forme e sfide.

In conclusione, il momento attuale del Psd’Az invita a una riflessione critica sul suo ruolo e sulla sua direzione futura. La sua storia dimostra una resilienza e una capacità di adattamento che, se adeguatamente canalizzate, potrebbero portare alla sua rinascita nel panorama politico regionale e nazionale. Solo il tempo dirà se questo sarà un episodio temporaneo o un cambiamento definitivo per il partito che ha giocato un ruolo cruciale nella storia politica della Sardegna per più di un secolo.

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Redazione