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Giorgia Meloni e la Libertà di Stampa: Una Difesa Accesa

In POLITICA
Gennaio 09, 2025

In un’epoca di crescenti preoccupazioni per la libertà di espressione e il diritto all’informazione, la conferenza stampa tenutasi recentemente nell’Aula dei Gruppi parlamentari a Roma ha visto protagonista la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L’evento, organizzato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e dall’Associazione Stampa Parlamentare, ha attirato l’attenzione di 160 giornalisti, di cui 95 avevano inviato richieste per interrogare la premier, riflettendo un vivo interesse per le politiche del suo governo riguardo alla stampa e alla democrazia.

Giorgia Meloni si è presentata con una postura di chiara apertura al dialogo, rispondendo a domande su vari temi, sottolineando sempre la sua visione di un governo che rispetta pienamente i diritti giornalistici. “Non ritengo di dovermi difendere dalla previsione di rappresentare un limite o un problema per la libertà di stampa o per la democrazia”, ha dichiarato Meloni, respingendo le accuse di voler comprimere i diritti della stampa.

Il rapporto tra il governo e la stampa è stato uno dei focus principali della conferenza. Meloni ha enfatizzato le azioni del suo governo per sostenere il settore dell’informazione, ricordando l’attività del sottosegretario Barachini, il quale, secondo la premier, ha operato scelte condivise dall’intero esecutivo e non solo.

Inoltre, la premier ha citato statistiche personali per sottolineare la sua disponibilità verso i media: “Ho risposto a 350 domande nel 2024, più di una al giorno”, ha sottolineato, illustrando il suo impegno a mantenere un canale aperto con la stampa, nonostante abbia scelto di non tenere conferenze stampa al termine delle riunioni del Consiglio dei Ministri, per lasciare spazio ai vari ministri di esprimersi sui temi di loro competenza.

Durante l’incontro, è stata anche dibattuta la tematica della presunzione di innocenza e del trattamento delle informazioni giudiziarie nei media. È emerso che, in ossequio alla direttiva europea del 2016, il Parlamento ha delegato il governo a approvare un decreto legislativo che impedisce la pubblicazione integrale delle ordinanze di custodia cautelare, per proteggere dati sensibili e stralci di intercettazioni. Meloni ha rassicurato che ciò non rappresenta una violazione del diritto di cronaca, ma una misura di tutela della dignità degli individui coinvolti nelle indagini.

L’evento ha evidenziato il tentativo del governo di bilanciare tra la tutela della privacy e il diritto all’informazione, una linea sottile che continua a generare dibattito tanto nella sfera pubblica quanto in quella politica.

In conclusione, la conferenza ha offerto uno spaccato della posizione di Meloni e del suo governo sulla libertà di stampa e sulla democrazia, un argomento che rimane caldo e al centro dell’attenzione mediatica e politica in Italia e non solo. Con la sua difesa accorata, la premier ha cercato di dispellere i dubbi e riforzarare il suo impegno verso una gestione trasparente e rispettosa dei principi democratici, anche in un panorama spesso critico. La situazione resta in evoluzione, e solo il tempo dirà se le politiche adottate saranno efficaci nel mantenere quel delicato equilibrio tra sicurezza, privacy e libertà di espressione.