
La Corte Costituzionale, pietra miliare della giurisprudenza italiana, accoglie un nuovo capitano alla sua guida. Giovanni Amoroso, già figura eminente nell’ambito giuridico nazionale, è stato eletto Presidente della Corte Costituzionale, prendendo il testimone da Augusto Barbera che ha concluso il suo mandato il 21 dicembre.
Nato a Mercato San Severino, provincia di Salerno, il 30 marzo 1949, Amoroso è diventato il volto nuovo della Consulta dopo una votazione che lo ha visto prevalere all’unanimità nella camera di consiglio tenutasi a Palazzo della Consulta. Il suo mandato si estenderà fino al 13 novembre 2026, promettendo un apporto di sostanziale continuità ma anche di rinnovamento.
La carriera di Amoroso è stata segnata dal rigoroso rispetto dei princìpi giuridici e da una profonda dedizione alla giustizia. L’ascesa alla presidenza non è una mera coincidenza ma il risultato di anni di servizio ininterrotto; dal 2017, quando venne eletto giudice costituzionale dalla Corte di Cassazione, fino alla recente investitura come Vicepresidente nel dicembre 2023.
Durante la sua carriera, ha sempre mostrato un profondo impegno per il rispetto della Costituzione, che considera la “bussola” delle attività della Corte. Questa visione è stata ribadita nel corso della conferenza stampa che ha seguito la sua elezione, sottolineando come non esistano “linee programmatiche” prefissate poiché il lavoro della Corte è intrinsecamente collegiale e orientato alla carta costituzionale.
In qualità di sostegni alla sua presidenza, Amoroso ha nominato due vicepresidenti di notevole calibro: Francesco Viganò e Luca Antonini. Viganò, professore ordinario di diritto penale e membro della Corte dal marzo 2018, porta un’acuità analitica focalizzata sulla giurisprudenza penale. Antonini, dal canto suo, è stato eletto nel luglio del 2018 e vanta un’approfondita expertise in diritto costituzionale, essendo anch’egli professore ordinario.
Queste nomine delineano un quadro di competenze molto diversificate all’interno della Consulta, riflettendo la pluralità di competenze che contraddistinguono il sistema giuridico italiano. La presidenza di Amoroso si configura, quindi, come il culmine di un equilibrio tra continuità e rinnovamento, con l’intento di rafforzare il ruolo della Corte come custode dell’integrità costituzionale.
Infine, il neo Presidente ha dichiarato di volersi dedicare completamente a questo nuovo incarico “con disciplina e onore”, sottolineando il peso della responsabilità che il ruolo comporta e la sua totale dedizione nel servire la Corte e il Paese rispettando l’alta dignità che l’articolo 54 della Costituzione richiede.
Il cammino che attende Giovanni Amoroso si annuncia ricco di sfide, ma la solidità del suo percorso professionale e la fiducia che gli è stata conferita lo propongono come il guardiano ideale per la guida della Corte Costituzionale in quest’epoca di trasformazioni significative nel tessuto sociale e legale italiano.