
La conferenza stampa di Igor Tudor a Formello non lascia dubbi: il neoallenatore della Lazio arriva con un obiettivo chiaro e una filosofia ben definita. È il pragmatismo la parola d’ordine per il tecnico croato, che in occasione del suo primo incontro con i giornalisti da allenatore biancoceleste ha esposto i principi che guideranno la sua gestione. “Vincere, non solo divertire” è la frase simbolo che Tudor ha voluto lanciare come manifesto del suo approccio al calcio.
La situazione attuale vede la Lazio posizionata a metà classifica, con l’ambizione di risalire per agganciare un posto in Champions League e il compito non si annuncia facile. Con nove giornate di campionato ancora da disputarsi e l’impegno in Coppa Italia contro una Juventus competitiva, Tudor sa che ogni partita sarà una sfida da affrontare con la massima intensità: “Vogliamo partire subito forte”, ha ribadito, mettendo in chiaro che non ci saranno distinzioni tra “grandi” e “piccole” nei suoi piani per la squadra.
Nonostante la preferenza per un gioco offensivo, l’allenatore sottolinea la necessità di un equilibrio tattico, evitando di sbilanciarsi su possibili cambi di modulo. È evidente che Tudor voglia sfruttare al meglio le risorse a sua disposizione, come dimostra il commento sul giocatore Giaponese Daichi Kamada, la cui vitalità potrebbe essere sfruttata con diversi stili di gioco, non necessariamente legati ai moduli.
Il tecnico arriva alla Lazio riconoscendo il buon lavoro svolto dal suo predecessore, Maurizio Sarri, nei confronti della squadra, sottolineando la professionalità e la cultura del lavoro che ha trovato tra i giocatori capitolini. Un complimento che Tudor estende a figure di spicco come Ciro Immobile, di cui lodain l’amore reciproco con i tifosi e la volontà di continuare a contribuire al successo della squadra.
Riguardo al futuro, Tudor preferisce concentrarsi sull’immediato, sul lavoro di tutti i giorni che potrebbe consolidare la sua posizione o meno, a seconda dei risultati. Non vede la Lazio come una squadra a fine ciclo. Anzi, considera le caratteristiche individuali e di squadra più influenti dell’età nel determinare le prestazioni. Infine, il ricordo del suo grande amico Alen Boksic e del mancato passaggio alla Lazio da giocatore aggiunge una nota personale alla sua storia con il club.
Con questa filosofia, Tudor si lancia nella sua avventura alla Lazio, cercando di trasmettere passione, determinazione e una mentalità vincente. La stagione non è ancora conclusa e ora più che mai ogni punto diventa prezioso nella scalata verso un finale di campionato che i laziali sperano possa essere ricco di soddisfazioni.