Il Punto Nascita dell’ospedale “Immacolata” di Sapri resta aperto. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha infatti sospeso, con un decreto monocratico del presidente della I Sezione, l’efficacia della delibera regionale che disponeva la chiusura del reparto di Ostetricia del presidio sanitario dell’estremo sud della provincia di Salerno. La decisione del TAR accoglie il ricorso d’urgenza presentato da 15 Comuni del Distretto Sanitario 71, che avevano impugnato il provvedimento della Regione Campania per garantire la continuità di un servizio considerato vitale per l’intero comprensorio del basso Cilento e del Golfo di Policastro. L’udienza collegiale è fissata per il prossimo 5 novembre, ma intanto la sospensione rappresenta una vittoria significativa per le amministrazioni locali e per i cittadini che da mesi si mobilitano contro il depotenziamento dei servizi sanitari nel territorio. “Con questo decreto si riconosce il valore cruciale e l’insostituibilità del Punto Nascita di Sapri per un bacino di utenza vastissimo e geograficamente penalizzato”, dichiarano gli avvocati Mariarosaria Mazzacano, Marcello Feola, Gaetano Giordano e Lorenzo Lentini, che hanno curato il ricorso. I legali hanno già avviato le procedure per notificare il provvedimento all’ASL Salerno e chiedere la riattivazione immediata del servizio di Ostetricia. Grande soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco di Sapri, Antonio Gentile, che parla di un risultato storico: “È un presidio di civiltà e un baluardo per la sicurezza sanitaria di migliaia di famiglie. La battaglia per la tutela del diritto alla salute nei nostri territori non si ferma.” Il pronunciamento del TAR riaccende la speranza per il mantenimento di un punto nascita ritenuto fondamentale non solo per la città di Sapri, ma anche per decine di piccoli comuni del Cilento e del Vallo di Diano, dove la distanza dai grandi ospedali rappresenta da sempre un fattore di rischio per le gestanti e i neonati. La vicenda, che ha suscitato ampia attenzione politica e istituzionale, tornerà ora al centro del confronto in vista dell’udienza di novembre, quando il tribunale amministrativo sarà chiamato a decidere nel merito sulla legittimità della delibera regionale.
di Marco Iandolo

