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In Calo Gli Aiuti del G7 all’Africa: Verso una Crisi di Finanziamenti Internazionali?

In ECONOMIA
Giugno 12, 2024

Nel panorama internazionale degli aiuti allo sviluppo, assistiamo a una svolta preoccupante: la percentuale di fondi destinati all’Africa da parte del Gruppo dei Sette (G7) e delle istituzioni europee ha toccato il proprio minimo storico nel 2022, attestandosi al 25,8%. Questo dato segnala un calo allarmante nella solidarietà globale e solleva interrogativi stringenti sulla futura stabilità economica e sociale del continente africano.

L’organizzazione non governativa The One Campaign ha evidenziato questa situazione in vista del prossimo incontro del G7 in Italia, un evento che vede al centro dei suoi dibattiti proprio il sostegno ai paesi in via di sviluppo, con un focus specifico sul cosiddetto Piano Mattei per l’Africa. Ndidi Okonkwo Nwuneli, presidente e CEO di The One Campaign, critica severamente l’attuale divario tra le dichiarazioni di intenti e le azioni concrete: “È paradossale osservare le dichiarazioni ufficiali che parlano di voler rafforzare le alleanze con l’Africa, mentre le cifre dimostrano una diminuzione tangibile del supporto effettivo”.

La diminuzione degli aiuti non è l’unico campanello d’allarme. Tra il 2020 e il 2022, il volume complessivo dei flussi monetari netti verso il continente africano ha registrato una riduzione del 18%, calando da 56 a 40 miliardi di dollari. Questo calo dei finanziamenti si colloca in un contesto più ampio in cui i paesi africani si trovano ad affrontare una forte pressione sul debito, con una previsione di 81 miliardi di dollari destinati al solo servizio del debito tra il 2023 e il 2025, una parte significativa dei quali finirà nelle casse della Cina.

Questo fardello crescente del debito, che sta accelerando a ritmo più veloce rispetto agli aiuti ricevuti, pone sotto una luce crudele la realtà di un continente sempre più schiacciato sotto il peso di obblighi finanziari insostenibili, mentre le risorse necessarie per sviluppo e crescita diventano sempre più scarse.

Nel 2024, l’Unione Europea insieme a Francia, Germania e Stati Uniti prevedono ulteriori tagli agli aiuti, quasi 9 miliardi di dollari in meno, una prospettiva che oscilla tra il rigore finanziario e una tagliente mancanza di solidarietà. Le conseguenze potrebbero essere devastanti, non solo per i progressi socio-economici dell’Africa, ma anche per la stabilità globale.

Di fronte a questa crisi silenziosa ma sempre più evidente, è imperativo che il G7 e l’Unione Europea ripensino le loro politiche di aiuto internazionale, orientandole non solo verso soluzioni di breve termine, ma anche verso investimenti a lungo termine capaci di promuovere una crescita sostenibile. È essenziale avanzare proposte concrete che includano finanziamenti a basso interesse e strategie efficaci per alleggerire il carico del debito.

Come il mondo affronterà questa sfida sarà determinante per il futuro dell’Africa e per il sistema internazionale di aiuti allo sviluppo. La capacità del G7 di agire in modo decisivo in questo momento critico potrebbe segnare un’importante svolta nella lotta globale contro la povertà e la disparità.

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Redazione