L’innovazione italiana sembra aver trovato terreno fertile lontano dai riflettori delle grandi città. Nel 2023, la dinamica delle richieste di brevetti pubblicate dall’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) ha rivelato un interessante spostamento geografico verso le province, specialmente del Nord Italia. Sebbene Milano continui a conservare una posizione di leader nel panorama nazionale, con 698 brevetti registrati, ha subito una flessione del 3,82% rispetto all’anno precedente. Questo dato contrappone la vivace attività di altre province italiane, come Bologna e Torino, che hanno visto rispettivamente un incremento di 26 brevetti e una leggera crescita, confermando la loro posizione in cima alla classifica dell’innovazione provinciale.
Questi mutamenti segnalano una trama più complessa di sviluppo e distribuzione delle innovazioni tecnologiche nel paese. Se Milano ha mostrato un lieve calo, altre città, non tradizionalmente associate a massicci output innovativi, stanno emergendo come nuovi centri di creatività e sviluppo. Da Alessandria a Verona, passando per città come Monza e Rimini, tutte hanno registrato aumenti a due cifre nelle pubblicazioni di brevetti, malgrado numeri assoluti più contenuti.
L’analisi di Unioncamere e Dintec evidenzia inoltre un trend di crescita costante delle innovazioni italiane dal 2015, con un incremento complessivo del 33% che solidifica l’importanza di un impegno costante verso la ricerca e lo sviluppo. L’Italia nel 2023 ha superato per il secondo anno consecutivo il traguardo delle 4.500 domande, testimoniando non solo una resilienza, ma anche una propensione all’evoluzione continua.
Un aspetto particolarmente rilevante di questa evoluzione è l’incidenza crescente delle tecnologie verdi tra le nuove domande di brevetto. La transizione ecologica, argomento di prim’ordine nell’agenda globale, trova così un importante alleato nella propensione innovativa italiana che, attraverso queste nuove invenzioni, contribuisce attivamente alla ricerca di soluzioni sostenibili per l’ambiente. Questo orientamento non solo riflette una consapevolezza accresciuta riguardo alle questioni ambientali, ma segnala anche l’adattabilità delle industrie italiane alle esigenze contemporanee e future.
La capacità di innovare mantenendo un occhio di riguardo verso la sostenibilità ambientale rappresenta un valore aggiunto notevole per l’Italia, posizionandola come un punto di riferimento nel contesto europeo e internazionale per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo responsabile. Inoltre, il panorama emergente dalle province dimostra che il tessuto industriale italiano è più variegato e resiliente di quanto si potrebbe pensare, capace di generare eccellenza anche al di fuori dei grandi centri urbani.
In conclusione, la distribuzione geografica delle innovazioni brevettuali in Italia mostra una realtà in cui le province giocano un ruolo cruciale e in crescita. Questo scenario suggerisce che le politiche di supporto all’innovazione debbano necessariamente considerare e valorizzare questi nuclei provinciali che, con il loro contributo specifico e qualitativo, continuano a spostare in avanti i confini della tecnologia e della sostenibilità.