Nel recente incontro presso il Viminale, la discussione tra il ministero dell’Interno e l’Aigab (Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi) ha segnato un momento significativo per il settore degli affitti brevi. La presenza del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e del capo della Polizia, Vittorio Pisani, ha sottolineato l’importanza che il governo attribuisce a questa tematica. Al tavolo erano presenti anche figure rappresentative di altre associazioni del settore immobiliare, dimostrando un’ampia convergenza di intenti.
La sfida principale affrontata durante la riunione riguardava la necessità di conciliare le esigenze di sicurezza, rappresentate dall’identificazione affidabile degli ospiti, con la convenienza e l’efficienza che i processi tecnologici possono offrire. Michele Ridolfo, vicepresidente dell’Aigab, ha esposto con chiarezza la posizione dell’associazione: promuovere il riconoscimento a distanza degli ospiti attraverso strumenti digitali che assicurano un’autenticazione forte, similmente ai sistemi utilizzati nell’ambito bancario e da parte della pubblica amministrazione.
Gli strumenti tecnologici discussi includono la scansione dei documenti di identità, la verifica biometrica tramite selfie confrontati con la foto nel documento e la conferma attraverso un codice Otp per formalizzare il contratto d’affitto breve. Questi processi permettono di raccogliere e verificare in anticipo i dati degli ospiti, garantendo che al momento dell’ingresso nella proprietà, le informazioni siano già state validate e depositate in maniera sicura.
Un aspetto cruciale riguarda l’impegno nel contrasto all’abusivismo, tema caro tanto agli operatori onesti del settore quanto alle istituzioni. La discussione ha quindi evidenziato un doppio binario: da un lato, l’adozione di tecnologie avanzate per la raccolta dei dati, dall’altro, la necessità di preservare la sicurezza pubblica attraverso una verifica efficiente e capillare delle identità degli ospiti.
L’apertura mostrata dal Ministro Piantedosi lascia intravedere un futuro in cui la normativa possa evolversi per abbracciare queste innovazioni digitali, mantenendo al contempo rigidi standard di sicurezza. Ridolfo ha espresso ottimismo sulle prospettive di collaborazione per sviluppare un protocollo operativo che integri le nuove tecnologie all’interno del quadro normativo esistente, in modo da facilitare l’attività degli operatori garantendo trasparenza e conformità legale.
In conclusione, l’incontro al Viminale segna un passo avanti importante verso un’interazione più sinergica tra le esigenze del settore privato e gli imperativi di sicurezza pubblica. La direzione presa potrebbe non solo innovare il modo in cui si gestiscono gli affitti brevi in Italia, ma anche rafforzare la fiducia nei meccanismi di controllo, cruciali per il benessere collettivo e la tutela dei consumatori. Il dialogo aperto e le prospettive di future collaborazioni promettono di porre le basi per un ambiente più sicuro e contemporaneamente più dinamico e accessibile per gestori e utenti.