
Nonostante le preoccupazioni internazionali e le continue tensioni in Ucraina, Isabella Rauti, sottosegretaria alla Difesa, ha chiarito la posizione italiana rispetto alla possibilità di un intervento bellico diretto nel paese dell’Europa orientale. Durante una visita in Valle d’Aosta, specificatamente al Centro addestramento alpino, Rauti ha risposto con un deciso “Assolutamente no” alla questione di un preparativo dell’esercito italiano per il conflitto in Ucraina.
Tali dichiarazioni arrivano in un momento di grande complessità sul piano internazionale, dove diversi stati sono chiamati a posizionare la propria politica estera riguardo al sostegno all’Ucraina. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha già delineato le mosse dell’Italia, specificando che i recenti commenti del presidente francese Emmanuel Macron, i quali potrebbero indicare un’escalation nel coinvolgimento europeo, non riflettono la strategia adottata dall’Italia.
La politica di sostegno dell’Italia si è finora concretizzata con l’invio di pacchetti di materiali di supporto alle forze ucraine. Il paese è ormai al suo ottavo invio, continuando a fornire tale assistenza nell’ambito di una collaborazione internazionale. Questo atteggiamento si allinea con la posizione della NATO e dell’Unione Europea, che hanno enfatizzato la necessità di supportare l’Ucraina pur evitando di essere direttamente coinvolti nel conflitto.
La sottosegretaria Rauti ha così ribadito che, sebbene l’Italia rimanga fermamente a fianco dell’Ucraina nel suo diritto di difendersi e mantenere la propria sovranità, non ci sarà nessun dispiegamento di forze armate italiane in territorio ucraino. Questo riafferma il principio di non ingaggio militare diretto, pur mantenendo un impegno a supportare il governo di Kiev nella resistenza contro l’aggressione militare che sta subendo.
Il messaggio traspare chiaro: l’Italia prosegue sul percorso di una diplomazia attiva e di un supporto logistico, senza però trasformare questo coinvolgimento in una partecipazione diretta allo scontro armato. Questa posizione si inserisce in un contesto di equilibrio e prudenza che la comunità internazionale sta cercando di mantenere, fronteggiando la crisi con misure di supporto senza escalare ulteriormente la situazione già tesa. Con queste premesse, l’Italia si conferma come attore attento alle dinamiche internazionali e impegnato in una gestione cautelativa della crisi ucraina.