44 views 3 mins 0 comments

Italia a rilento nel percorso verso le energie rinnovabili

In ECONOMIA
Gennaio 11, 2025

Nel panorama energetico europeo del 2023, l’Italia si distingue, ma non in senso positivo. Secondo i dati recentemente pubblicati da Eurostat, la percentuale di energia consumata in Italia e derivante da fonti rinnovabili è stata solamente del 19,5%. Questo dato pone l’Italia al di sotto della media europea del 24,5% e lontano dall’obiettivo ambizioso fissato dall’Unione Europea per il 2030.

Confrontando l’Italia con altre nazioni europee, emerge un quadro preoccupante. Mentre nazioni come la Spagna e la Francia hanno registrato rispettivamente il 24,8% e il 22,2%, l’Italia rimane ancorata a una quota che la colloca solo al diciottesimo posto nell’UE. Paesi notevolmente più piccoli come il Lussemburgo, il Belgio e Malta hanno registrato percentuali inferiori, ma il divario tra l’Italia e i leader del settore come Svezia (66,3%), Finlandia (50,7%) e Danimarca (44,9%), dimostra quanta strada ci sia ancora da fare.

Il contesto europeo mostra un trend di crescita generalizzato per quanto riguarda l’adozione delle energie rinnovabili, con un incremento medio dell’1,4% rispetto all’anno precedente (2022). Questi progressi sono il frutto di politiche energetiche incentrate sulla sostenibilità e il rispetto degli accordi climatici internazionali, ma evidenziano anche la necessità di un impegno più deciso da parte di alcuni paesi, tra cui l’Italia.

La sfida per raggiungere l’obiettivo del 42,5% di energia da fonti rinnovabili entro il 2030 è ardua. Si richiede infatti un aumento annuo medio di circa il 2,6% per i prossimi anni, un salto qualitativo che necessita di investimenti significativi, politiche incentrate e un cambiamento nell’atteggiamento sia dei policy makers che dei consumatori.

L’industria energetica italiana si trova ad un bivio cruciale. Da una parte, vi è la necessità di integrare più rapidamente le energie rinnovabili, attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie, l’ampliamento delle infrastrutture esistenti e la promozione di politiche di incentivazione che possono attrarre investimenti sia nazionali che internazionali. Dall’altra, vi è la sfida di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili, problematica accentuata dalla crisi energetica globale e dal crescente bisogno di autonomia energetica del paese.

Il cammino verso un futuro a basse emissioni di carbonio per l’Italia sarà lungo e richiederà non solo un impegno governativo, ma anche una risposta collettiva da parte di imprese e cittadini. Solo attraverso un approccio concertato e proattivo sarà possibile accelerare la transizione energetica e garantire uno sviluppo sostenibile che possa beneficiare le prossime generazioni. Le potenzialità del settore delle rinnovabili in Italia sono enormi, ed è imperativo che vengano sfruttate al massimo per non rimanere ulteriormente indietro rispetto ai partner europei e per contribuire efficacemente alla lotta globale contro il cambiamento climatico.