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La Bank of England riduce i tassi al 5%: un respiro per l’economia?

In ECONOMIA
Agosto 01, 2024

In una mossa ampiamente anticipata dagli analisti economici, la Bank of England ha abbassato i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale, fissandoli ora al 5%. Questo avviene dopo un periodo di stabilità durato un anno durante il quale il tasso d’interesse si era mantenuto al 5,25%, il valore più elevato registrato negli ultimi sedici anni.

Il Comitato di Politica Monetaria, sotto la guida del governatore Andrew Bailey, ha votato a favore di questa revisione alla luce di una inflazione che è finalmente rientrata entro il parametro target del 2%. Questo taglio rappresenta non solo una svolta importante nella politica monetaria del Regno Unito, ma anche un segnale positivo per il nuovo governo laburista di Keir Starmer, recentemente insediatosi.

La decisione di ridurre i tassi è conseguenza diretta del miglioramento del panorama economico e dell’inflazione contenuta, segnali che suggeriscono una possibile stabilizzazione delle pressioni economiche che hanno colpito i consumatori britannici negli ultimi tempi. Un’inflazione più bassa solitamente predispone le banche centrali a considerare un allentamento delle politiche monetarie, nel tentativo di stimolare l’investimento e il consumo privato attraverso condizioni di prestito più favorevoli.

Dal punto di vista internazionale, la mossa della Bank of England si inserisce in un contesto globale dove diverse banche centrali stanno iniziando a mostrare una maggiore flessibilità nei loro approcci alla politica monetaria, rispondendo a un rallentamento dell’inflazione globale dopo periodi di rialzo forzato dovuto a crisi consecutive, pandemia e tensioni geopolitiche.

Questo abbassamento dei tassi potrebbe avere effetti significativi sull’economia britannica. Per le famiglie, per esempio, il taglio dei tassi potrebbe tradursi in mutui più accessibili e minori costi di finanziamento, il che potrebbe alleviare la pressione su coloro che hanno sostenuto grandi difficoltà finanziarie nei mesi recenti. Per le aziende, il costo ridotto del credito potrebbe incoraggiare nuovi investimenti e, di conseguenza, sostenere l’occupazione e la crescita economica.

Tuttavia, esistono anche dei rischi. Un tasso troppo accomodante potrebbe, se mantenuto per troppo tempo, riaccendere le pressioni inflazionistiche o contribuire a formare bolle speculative in determinati segmenti del mercato. È essenziale, quindi, che la Bank of England mantenga uno sguardo attento all’evolversi della situazione economica e sia pronta a regolare ulteriormente la politica monetaria se le condizioni lo dovessero richiedere.

In questo delicato momento di transizione, il compito di Andrew Bailey e del suo team è quindi duplice: da un lato, supportare la ripresa garantendo condizioni di credito vantaggiose, dall’altro, vigilare attentamente sui potenziali sviluppi inflativi per evitare di essere colti alla sprovvista da nuovi shock economici.

La decisione di ridurre i tassi, dunque, segna un capitolo importante nelle politiche monetarie del Regno Unito post-Brexit e rappresenta una mossa strategica per il governo di Starmer, che vede così una delle prime grandi sfide sul piano economico indirizzata con un approccio che tenta di bilanciare crescita e stabilità finanziaria. Il tempo dirà se questa strategia porterà i frutti sperati o se saranno necessari aggiustamenti ulteriori. Nel frattempo, il mondo osserva e attende gli sviluppi futuri con grande interesse.

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Redazione