
La coltivazione della canapa in Trentino è diventata un settore florido e promettente, distribuito in ampie aree della regione, dalle vallate alpine come la Val di Sole alla Val Renedena, passando per la pittoresca Valle dei Laghi fino alla famosa Val di Fassa. Tuttavia, un recente emendamento al Decreto Sicurezza sta sollevando preoccupazioni significative tra gli imprenditori e gli agricoltori del settore. Gianluca Barbacovi, presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige, si è fatto portavoce delle esigenze del settore agricolo locale esprimendo serie riserve sulla nuova normativa.
L’emendamento in questione impone restrizioni severe sulla raccolta, l’utilizzo e l’essiccazione delle infiorescenze di cannabis, elemento centrale per il valore commerciale della pianta. Questo cambiamento normativo rischia di annullare gli sforzi e gli investimenti di numerosi agricoltori, soprattutto giovani, che hanno scommesso su questa coltura per diversificare le loro produzioni agricole. Coldiretti stima che il settore coinvolga migliaia di persone e copra una superficie coltivata di circa 4.000 ettari.
Le implicazioni di tali restrizioni non sono esclusivamente limitate al mercato interno. La norma limita anche significativamente le possibilità di esportazione, un canale vitale per molte di queste aziende che ora vedono preclusa la possibilità di competere efficacemente sui mercati europei. Si evidenzia, quindi, non solo una potenziale crisi locale, ma anche un ostacolo allo sviluppo del settore canapicolo italiano nel panorama internazionale.
Barbacovi sottolinea come la cultura della canapa non sia una novità per l’Italia, ricordando che fino agli anni ’40, l’Italia era uno dei maggiori produttori mondiali di questa risorsa agricola. La canapa aveva ceduto il passo solo dinanzi all’avanzata delle fibre sintetiche, favorita dalla trasformazione industriale e dal boom economico del dopoguerra. Oggigiorno, tuttavia, con l’aumentata consapevolezza verso prodotti ecologici e sostenibili, la canapa potrebbe rappresentare non solo un ritorno alle radici agricole del paese, ma anche un passo avanti verso un futuro più verde.
In questo contesto, la richiesta di Coldiretti Trentino Alto Adige di modificare l’emendamento non è solo una difesa degli interessi locali, ma un appello a considerare il potenziale di questa coltura nel contesto di una politica agricola più ampia e sostenibile. L’implicazione diretta di questo appello è la necessità di un equilibrio tra le misure di sicurezza e le politiche di sostegno alle innovazioni agricole che possono portare a un rinnovato sviluppo economico e ambientale.
La questione aperta da Coldiretti Trentino Alto Adige ci ricorda quanto sia cruciale un dialogo costruttivo tra i produttori e i legislatori. Solo attraverso una comprensione mutuale delle sfide e delle opportunità del settore della canapa si possono creare le condizioni per una sua crescita equilibrata, sostenibile e integrata nel tessuto economico e sociale della regione e del paese. La discussione è ora nelle mani dei decisori politici, che dovranno valutare attentamente le ripercussioni di questa normativa e la strada da seguire per il futuro del settore.