Durante il forum annuale delle piccole e medie imprese di Confindustria, tenutosi presso il museo ferroviario di Pietrarsa, Pasquale Lampugnale, presidente della Piccola Industria Confindustria Campania e vicepresidente nazionale, ha messo in luce le cruciali sfide economiche e le opportunità che il Sud Italia rappresenta per la crescita complessiva del paese. Le problematiche esistenti sono numerose e di ampia scala, ma le potenzialità di riforma e di sviluppo non mancano.
Lampugnale ha enfatizzato la necessità di una politica industriale mirata e coordinata, che possa sfruttare sinergicamente i diversi punti di forza del meridione. Esempi significativi sono i grandi progetti di trasformazione urbana che potrebbero far brillare Napoli, una città storica che attende da tempo iniziative di rigenerazione e riconversione innovative.
Nel discorso specifico, il dirigente ha citato diverse zone chiave come Napoli Est, Pompei, e l’area storica fino a Bagnoli. Ognuna di queste aree possiede un potenziale unico che, se adeguatamente valorizzato, potrebbe trasformare significativamente l’economia locale e, di conseguenza, quella nazionale.
Secondo Lampugnale, il Sud non dovrebbe essere più considerato una periferia, ma un fulcro centrale per lo sviluppo industriale e tecnologico italiano. Questa area geografica, spesso trascurata nelle narrazioni economiche principali, può dare un significativo contributo al Pil nazionale, a condizione che le piccole e medie imprese vengano supportate adeguatamente.
Le PMI rappresentano il motore pulsante dell’economia: generano crescita, stimolano l’innovazione e creano posti di lavoro. Per poter competere su scala nazionale e internazionale, queste imprese richiedono tuttavia un sostegno concreto. Esigenze specifiche includono facilitazioni per l’accesso al credito, investimenti focalizzati, e miglioramenti infrastrutturali significativi.
La crescita sostenibile dell’Italia, come sottolineato da Lampugnale, non può prescindere dal rinnovamento economico del suo Sud. In un contesto globale dove l’equità regionale diviene sempre più fondamentale nel determinare la competitività di un paese, non si può ignorare la parte meridionale dell’Italia, una zona ricca di cultura, storia, e risorse ancora parzialmente inesplorate.
L’amplificazione degli interventi in infrastrutture critiche, l’implementazione di politiche che favoriscono l’innovazione e la ricerca, e l’investimento in capitale umano sono tutti passi essenziali per rivitalizzare l’economia del Mezzogiorno, garantendo così un futuro più prospero per l’intera nazione.
In conclusione, il rilancio del Sud Italia non è soltanto una questione di giustizia sociale o di equità regionale; è una strategia essenziale per il rinvigorimento dell’intero sistema economico italiano. Resta da vedere come le proposte di Lampugnale saranno recepite e quali misure concrete saranno implementate dai policymakers per trasformare questa visione in realtà.