350 views 4 mins 0 comments

La Fed Pianifica Taglio Dei Tassi Nel 2024, Nessuna Fretta Sul Calo

In ECONOMIA
Marzo 06, 2024

All’indomani dell’intervento di Jerome Powell davanti alla Camera americana, i riflettori sono puntati sull’annuncio della possibile riduzione dei tassi di interesse prevista per il 2024. Il presidente della Federal Reserve statunitense ha evidenziato, con un approccio cauto, che sebbene sia intenzione della Fed effettuare un taglio dei tassi nel corso del prossimo anno, non ci sarà alcuna precipitazione nella decisione.

I progressi verso il controllo dell’inflazione sono stati rilevati, ma Powell sottolinea che “non sono assicurati”, riaffermando l’importanza di attendere ulteriori conferme sul reale andamento dei prezzi prima di intraprendere qualsiasi azione. Questo meticoloso approccio si prefigge di bilanciare non solo le aspettative in termini di crescita economica ma anche di mantenere l’inflazione ancorata al target del 2%.

La prospettiva economica, pur essendo innestata su un sentiero positivo come suggeriscono i dati del 2022 e del 2023, non è esente da dubbi e incertezze. Di recente abbiamo assistito a un’esemplificazione di queste incertezze con il caso di New York Community Bancorp, la cui difficoltà e il consequenziale crollo azionario hanno messo in luce la fragilità del settore bancario. Anche se Powell ha escluso la prospettiva di una recessione nel breve termine e preserva un ottimismo cauto per una crescita sostenuta, queste parole non sono sufficienti a placare le preoccupazioni dei mercati.

Rimanendo lontano dalle correnti politiche, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali, il presidente della Fed ha evitato accuratamente di prendere posizioni sul delicato argomento dell’immigrazione, nonostante ammetta il suo contributo all’economia. Questa neutra posizione è coerente con l’intento di proteggere l’istituzione da potenziali attacchi e critiche politiche, soprattutto in considerazione del possibile taglio dei tassi che potrebbe essere visto come un supporto indiretto all’amministrazione Biden.

L’attenta considerazione dei tempi e delle modalità del taglio dei tassi riflette la dualità dei rischi che la Fed intende mitigare: da una parte, una riduzione troppo anticipata o rapida dei tassi potrebbe annullare il lavoro fatto contro l’inflazione; dall’altra, un’intervento tardivo o troppo timido potrebbe deprimere l’economia e il job market. In questo equilibrio precario di decisioni ampiamente ponderate, Powell ha rassicurato gli investitori, tranquillizzando Wall Street che non ci saranno sorprese imminenti.

Mentre la Fed attende la sua riunione del 19 e 20 marzo, gli occhi si volgono anche verso l’Europa, in particolare verso la Banca Centrale Europea. La presidente Christine Lagarde avrà il compito di guidare nei suoi prossimi incontri, senza, tuttavia, aspettative di variazioni sui tassi di interesse nel breve periodo. La regolazione dei tassi da parte dell’Eurotower è prevista per la seconda metà dell’anno, ma le parole di Lagarde saranno comunque scrutate con attenzione per misurare il polso dell’economia europea, che si trova ad affrontare segnali di rallentamento da parte della Germania con pesanti riflessi sull’intera area euro.

La strategia di Powell rispecchia una prudenza ottimistica, un cammino attraverso l’incertezza con uno sguardo attento al futuro economico e alla normalizzazione della politica monetaria, aspetti cruciali per il benessere a lungo termine dell’economia statunitense e per l’equilibrio dei mercati finanziari globali.