Le Borse europee hanno concluso la sessione di ieri in lieve ribasso in un clima di attesa per le mosse della Federal Reserve e la pubblicazione dei prossimi dati sull’inflazione negli Stati Uniti e in Cina. In questo scenario di incertezza e precauzione, Piazza Affari ha terminato la giornata con un calo dello 0,53%, attestandosi a 30.408 punti, mentre l’Ftse All Share ha registrato una discesa dello 0,45% fermandosi a 32.523 punti.
Le altre piazze finanziarie non hanno mostrato performance migliori: Parigi ha ceduto lo 0,3%, mentre Londra, Parigi e Amsterdam hanno chiuso con una flessione dello 0,1%. Madrid è stata la più penalizzata, con un pesante -1,4%, trascinata al ribasso dal titolo Grifols, finito sotto l’attacco di un hedge fund accusandolo di nascondere il vero ammontare del suo indebitamento.
Guardando al mercato energetico, il prezzo del gas naturale ha segnato un decremento dell’3% a 30,6 euro al megawattora, raggiungendo i minimi dal novembre 2021. In controtendenza, il petrolio ha fatto registrare un deciso rialzo, arrivando a toccare i 72 dollari al barile con un incremento di due punti percentuali.
Dal punto di vista dei titoli di Stato, lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi decennali si è mantenuto stabile, chiudendo a 165 punti base, leggermente inferiore rispetto all’apertura della giornata. Il rendimento dei Btp ha conseguito il 3,84%. La valuta comunitaria, l’euro, è rimasta calma nel confronto con il dollaro americano, fermandosi a 1,09 euro.
Gli investitori hanno tenuto un occhio di riguardo verso i dati sull’inflazione e sulle attese relative all’imminente politica monetaria delle banche centrali, focalizzandosi in particolare sul previsto taglio dei tassi da parte della Fed.
Nel frattempo, a Milano, il settore automobilistico ha mostrato un punto luminoso con Pirelli, che ha visto un incremento del 4,3% a 5,2 euro dopoché Marco Tronchetti Provera ha consolidato il suo controllo sull’azienda. In netto contrasto, il settore bancario ha subito perdite significative, con Banco Bpm, Bper e Mps in calo di oltre tre punti percentuali. Anche Unicredit ha accusato il colpo, chiudendo in ribasso dell’1,6%. Fra le aziende industriali, Saipem ha perso il 2,3%, attestandosi a quota 1,47.
La cautela rimane quindi la parola d’ordine sui mercati finanziari, mentre gli operatori sono in attesa di capire come l’inflazione e le politiche delle banche centrali potrebbero impattare l’economia globale nei prossimi mesi.
