Nel corso del 2023, si è registrata una partecipazione relativamente bassa da parte dei Comuni italiani nell’ambito delle segnalazioni di evasione fiscale. Dati elaborati dal Centro Studi Enti Locali, a seguito delle informazioni pubblicate dal Ministero dell’Interno, rivelano che solo il 4% dei Comuni, ovvero 297 su un totale di 7896 enti a livello nazionale, ha attivamente collaborato con l’Agenzia delle Entrate per contrastare comportamenti fiscali illeciti.
Questo impegno contenuto si è tradotto in un introito di oltre 6 milioni di euro, derivanti da operazioni antievasione fruttuose. La cifra, sebbene positiva, mostra un progressivo calo quando messa a confronto con gli anni precedenti. La tendenza all’erosione è chiara se analizziamo i dati storici: dal picco di 13 milioni di euro nel 2017, si è precipitati a 3 milioni nel 2022, seguito da una lieve ripresa nell’anno corrente.
L’analisi regionale offre spunti di riflessione notevoli. L’Emilia Romagna emerge come leader indiscusso nella lotta all’evasione fiscale, avendo una percentuale di Comuni attivi superiori al 20%. Altri territori che si distinguono, seppur distanziati, includono Toscana, Lombardia, Veneto, Liguria e Marche, tutte con una percentuale di partecipazione superiore alla media nazionale.
Dal punto di vista del recupero delle somme, Lombardia ed Emilia Romagna si confermano le più efficaci, con quasi 3,6 milioni di euro recuperati, rappresentando il 60% del totale nazionale. Se guardiamo alla distribuzione geografica dei Comuni partecipanti, ben 218 sono situati nel nord Italia, regione che da sola ha riottenuto l’85% del gettito sottratto all’evasione.
Questi risultati pongono diverse domande critiche sul tavolo dei policymaker. Perché così pochi Comuni si impegnano attivamente in questa battaglia fiscale? Quali incentivi o supporti potrebbero essere introdotti per ampliare la rete di vigilanza locale? E quale ruolo potrebbero giocare i fondi recuperati nel sostegno delle comunità locali, oltre al reimpiego in iniziative pubbliche?
Inoltre, la distribuzione disomogenea delle attività di segnalazione nell’intero panorama nazionale richiede una riflessione approfondita. Se da un lato alcune regioni dimostrano una marcata resilienza e intraprendenza, altre sembrano restare in ombra, contribuendo minimamente o quasi nulla al recupero delle imposte evase.
Il dialogo su questi temi è fondamentale. Impegno e collaborazione tra tutte le regioni, supportate da politiche incisive e incentivi adeguati, potrebbero non solo aumentare il gettito fiscale, ma anche promuovere un senso di responsabilità collettiva nella salvaguardia delle risorse pubbliche. La lotta all’evasione fiscale non è solo un compito del fisco, ma una responsabilità condivisa che richiede un sostegno attivo a tutti i livelli di governo e nella società.