Domani alle ore 9:00 presso la Sala del Mappamondo della Camera, si alza il sipario sulla discussione della nuova legge di bilancio, un evento inaugurato da Legambiente e Wwf con un ciclo di audizioni che vedrà la partecipazione di una vasta gamma di associazioni, spaziando dai medici al terzo settore, passando per industriali e artigiani, fino a sindacati e docenti. Questa intensa serie di incontri, che prosegue fino a sera oltre le 21:00, si estenderà per tre giorni e culminerà con l’intervento del Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
Il vero terreno di confronto, tuttavia, si preannuncia nelle fasi successive, con la presentazione degli emendamenti. È previsto che i partiti politici, i sindacati e i rappresentanti del mondo industriale avanzino numerose proposte in un tentativo di incidere su una manovra che, come ogni anno, appare limitata nei margini di modifica. Il governo potrebbe porre restrizioni sul numero di emendamenti, con un tetto di uno o due per deputato, e una selezione finale prevista per l’11 novembre.
Forza Italia, guidata da Antonio Tajani, è pronta a proporre un ‘concordato bis’ per succedere quello scaduto il 31 ottobre, segnale di un pressing incisivo che si estende a varie fronti. Tra gli aspetti cruciali, la proposta di ridurre la seconda fascia IRPEF dal 35 al 33%, e di escludere dal campo d’azione della web tax le startup e i media online con fatturati limitati. Anche il posizionamento del Ministero dell’Economia sulla nomina dei revisori di conti nelle imprese beneficiarie di fondi pubblici è destinato a revisione, su insistenza di Tajani.
Dal canto suo, la Lega, guidata da Matteo Salvini, si concentra sulla proposta di una flat tax estesa agli autonomi con reddito annuo fino a 100 mila euro, oltre a combattere l’incremento delle tasse sulle plusvalenze delle criptovalute e a salvaguardare le risorse per le forze dell’ordine.
Fratelli d’Italia mantiene un profilo più moderato, mirando principalmente alla riduzione dell’IRPEF e a facilitare gli investimenti tramite la previdenza complementare. Al contrario, PD e M5S focalizzano la loro attenzione sui tagli alla sanità e sulla necessità di preservare i fondi per l’automotive.
Confindustria spera di rinegoziare l’IRES per incentivare gli investimenti interni, in particolare in tecnologia e welfare aziendale. CGIL e UIL si oppongono fermamente al concordato fiscale proposto e pressano per maggiori fondi nel settore automobilistico e nell’educazione, oltre al rinnovo dei contratti pubblici.
Il CISL, evitando la via dello sciopero, sollecita una riapertura del dialogo sulle pensioni e una maggiore inclusione delle multinazionali nel contributo all’economia nazionale.
In conclusione, mentre la manovra finanziaria si prepara ad affrontare un novembre denso di dibattiti e negoziati, il panorama politico ed economico italiano si configura altamente dinamico, con implicazioni significative per il futuro del paese. La linea tra conservazione fiscale e innovazione progressiva appare, come sempre, oggetto di una delicata negoziazione.