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La solidarietà non è eterna.

In ATTUALITA', OPINIONE
Gennaio 28, 2025
Il punto della situazione di Domenico Salerno…..

I telegiornale di tutto il mondo hanno mostrato le colonne di profughi che ritornavano a Gaza. I più fortunati trasportavano qualche materasso destinato ad essere poggiato a terra forse sul luogo dove un tempo non lontano c’era un’abitazione. Queste scene tristissime di donne, uomini e bambini poverissimi e sofferenti richiamano direttamente le scene degli ebrei circondati dalle SS naziste e incanalati verso la ghettizzazione se non la morte. E viene spontanea una domanda: come può nascere da un popolo che ha tanto sofferto, un comportamento sociale di oppressione per un altro popolo.  E’ inevitabile il rischio della ribellione, a torto o a ragione, da parte degli oppressi, ribellione che può facilmente trasformarsi in atti di violenza e ritorsioni anche selvagge, mettendo in moto un meccanismo di guerra senza quartiere e con il solo obbiettivo della distruzione di quello che si considera un nemico. Ho visitato personalmente e volontariamente Auschwitz e Birkenau ricevendone una sensazione di dolore immenso destinato a restare nell’animo e nella mente, chiedendosi però, per quanto tempo ancora! Non si discute in questa sede sulle ragioni o i torti di una controversia politica, piuttosto si prende atto delle stragi e delle distruzioni. Si guardano con orrore i cadaveri dei bambini palestinesi e israeliani e non si riesce a trovare alcuna spiegazione umana a tanto dolore. I non giovanissimi ricorderanno che alla fine della seconda guerra mondiale gli Stati Uniti d’America e i loro cittadini erano guardati con rispetto e ammirazione perché avevano contribuito a liberare i paesi europei dalla barbarie del nazismo e del fascismo, ed erano stati artefici nei fatti nel voler realizzare i dettami della loro carta costituzionale, incentivando il ritorno alla libertà in quei Paesi che erano stati oppressi dalla Germania e dai suoi alleati. Eppure quel rispetto, gratitudine e ammirazione in non molti anni si attenuarono per poi evaporare con la sciagurata impresa nel Vietnam e con la successiva politica di invasione ed occupazione. Enunciare queste affermazioni non sta a significare un giudizio contro gli Stati Uniti d’America ed invece a favore di qualche altro Paese.  E’ la pura constatazione di quanto si è verificato e della solidarietà perduta da parte degli Stati Uniti. Solidarietà che si può perdere se si continua a percorrere la strada della guerra e dell’eliminazione fisica di altri esseri umani, che, ragioni politiche, religiose od economiche fanno assurgere a nemici. La parte migliore del mondo intero vuole continuare ad essere solidale con chi ha sofferto ma desidera anzitutto che si smetta di soffrire.

di Domenico Salerno