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La Visione Innovativa del 1944: Le Radici e l’Evolvere dell’Imprenditorialità ad Ancona

In ECONOMIA
Dicembre 10, 2024

In occasione delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della Confindustria Ancona, abbiamo avuto modo di riflettere sulla lunga storia di resilienza e innovazione che ha caratterizzato l’associazione e la regione delle Marche stesse. Nel cuore dell’università Politecnica delle Marche, Diego Mingarelli, attuale presidente degli industriali di Ancona e Ceo di Diasen, azienda leader nel settore della bioedilizia, ha inaugurato le celebrazioni con un discorso evocativo.

Mingarelli ha esortato l’auditorio a riconnettersi alla visione ambiziosa degli imprenditori del 1944, un periodo segnato dai tormenti della guerra. Questi pionieri non soltanto rilanciarono l’economia locale in un periodo di profonda crisi, ma fondarono anche l’associazione industriali con un obiettivo che andava oltre la mera sopravvivenza: ricostruire la democrazia e il tessuto economico lacerato da anni di conflitto.

È da questo spirito di grande impegno politico e associativo che i successivi capitani d’industria delle Marche hanno tratto ispirazione. Il discorso ha particolarmente enfatizzato l’eredità di Adriano Olivetti nell’ideare un connubio tra produttività industriale e benessere comunitario, una visione che ha permeato l’approccio marchigiano al fare impresa fino ai giorni nostri.

L’approccio di Olivetti non era meramente teorico, ma fu incarnato in figure di spicco del territorio, come il conterraneo Giorgio Fuà, che formulò il concetto di “industrializzazione senza fratture”. Questa teoria non solo ha evitato gli squilibri economici e sociali tipici dei processi di industrializzazione di massa, ma ha anche promosso una distribuzione più equilibrata delle opportunità industriali attraverso l’entroterra marchigiano.

Il concetto di “manifattura diffusa”, come è stato definito da Mingarelli, descrive l’attuale paesaggio industriale delle Marche, dove piccole e medie imprese emergono e prosperano, beneficiando della vicinanza e della collaborazione reciproca, e dando vita a un mosaico produttivo che rispecchia l’antica ma ancora valida visione di Fuà.

La lezione che emerge dall’anniversario dell’Associazione industriali di Ancona non è solo una reminiscenza del passato, ma un manifesto per il futuro. L’impegno per l’innovazione e la sostenibilità, già evidente nella transizione verso la bioedilizia di alcune aziende locali, deve essere visto come un modello per l’industria italiana nel suo complesso.

In conclusione, la riflessione sul passato, come strumento per informare e ispirare il presente, può offrire alle nuove generazioni di imprenditori le chiavi per una rinnovata crescita economica che rispetti i valori ambientali e comunitari. Celebrando l’ottantesimo anniversario della fondazione dell’Associazione industriali di Ancona, si riconosce non solo la resilienza e la capacità di innovazione di quei tempi, ma anche il modo in cui queste qualità possono guidare le future generazioni verso un successo sostenibile e inclusivo.