
In occasione del recente incontro a Davos, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha sottolineato con vigore la necessità per l’Europa di accelerare il passo nella corsa globale alla competitività. Per fronteggiare le sfide dei prossimi venticinque anni, la Von der Leyen ha annunciato l’imminente presentazione di una nuova tabella di marcia per l’Unione Europea, basata su una dettagliata relazione sulla competitività commissionata a Mario Draghi.
Filone portante del suo discorso è stato il riconoscimento che il quadro cooperativo globale, così come lo immaginavamo un quarto di secolo fa, non ha tenuto le promesse. Al contrario, ci troviamo immersi in un periodo di intensa competizione geostrategica, che abbraccia vari settori, dalla tecnologia dell’intelligenza artificiale alle energie pulite, e si estende su diverse aree geografiche, dall’Artico al Mar Cinese Meridionale.
Von der Leyen ha messo in luce l’impellente necessità di un’Europa che non solo reagisce agli eventi, ma che anticipa e modella attivamente i cambiamenti in un panorama globale in rapido mutamento. La relazione richiesta a Draghi non è soltanto un esercizio di routine, ma un fondamento cruciale per una strategia rinnovata che miri a posizionare l’UE come leader indiscusso nel panorama internazionale.
Dettagli sull’approccio proposto e la sua implementazione non sono stati ancora completamente delineati, ma la presidente anticipa che la futura tabella di marcia includerà misure incisive e strategicamente orientate. Questo piano si prefigge di essere non solo una risposta alle pressioni competitive esterne, ma anche un modo per stimolare una crescita interna più robusta e sostenibile.
L’Europa si trova dunque a un bivio critico: o si adatta velocemente alle nuove dinamiche globali o rischia di rimanere indietro rispetto a potenze come gli Stati Uniti e la Cina, che continuano a investire massicciamente in tecnologia e innovazione. La Von der Leyen, con la richiesta di una tabella di marcia innovativa, chiama a raccolta le energie del continente, puntando a un rilancio economico che sia frutto di una visione lungimirante.
In conclusione, il messaggio di Ursula von der Leyen a Davos è un forte campanello d’allarme per l’intera Unione Europea. La competizione non dorme mai e l’Europa non può permettersi di indugiare. Attendiamo ora di scoprire le specifiche strategie che saranno adottate, sperando che possano tracciare un percorso di crescita duratura e di affermazione sullo scacchiere internazionale. Le decisioni prese nei prossimi mesi potrebbero determinare il futuro economico del continente per i prossimi decenni.