Nel novembre 2024, le dinamiche del commercio estero italiano hanno registrato una notevole crescita nei confronti dei paesi non appartenenti alla Unione Europea, denotando una resilienza economica degna di nota in un contesto internazionale ancora permeato da incertezze. L’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha evidenziato un robusto aumento congiunturale delle esportazioni pari al 5,6%, mentre le importazioni hanno visto una crescita del 5,3%.
Questi dati emergono in un periodo di significative fluttuazioni economiche globali, suggerendo una capacità italiana di adeguarsi e di sfruttare le opportunità offerte dai mercati internazionali. L’aumento dell’export ha interessato la maggior parte delle categorie merceologiche, con l’eccezione dei beni intermedi che hanno registrato un lieve calo dello 0,6%. Particolarmente impressionante è stato il balzo delle vendite nel settore energetico, che ha visto un incremento del 64,2%, e nei beni strumentali, con un +10,3%.
Sul fronte dell’import, la voce più significativa è stata quella dei beni di consumo non durevoli, che ha registrato un aumento del 18,8%, seguita da quella dei beni intermedi al 3,8%. Questa tendenza evidenzia una crescita della domanda interna per prodotti esteri non durevoli, una dinamica che merita ulteriore analisi per comprendere le sue implicazioni sul tessuto economico italiano.
Esaminando i dati su base annua, l’export italiano verso i mercati extra UE ha registrato un incremento dello 0,4%, un miglioramento rispetto al calo dello 0,7% rilevato nell’ottobre del 2024. A trainare l’export sono stati principalmente i beni di consumo, sia durevoli (+29,7%) che non durevoli (+3,0%), mentre si è registrata una contrazione nelle esportazioni di beni strumentali del 7,4%.
Le importazioni hanno mostrato una crescita annua dell’1,3%, con un notevole aumento del 36,2% nell’acquisto di beni di consumo non durevoli. Il deficit energetico, sebbene ancora significativo, ha mostrato un miglioramento, passando da -5.256 milioni di euro a -3.894 milioni di euro, suggerendo una possibile stabilizzazione dei prezzi o una maggior efficienza nelle importazioni di energia.
In termini di saldo commerciale, l’Italia ha registrato a novembre 2024 un avanzo con i paesi extra UE27 di 5.908 milioni di euro, attestandosi poco sotto il valore raggiunto nello stesso mese del 2023. Questo risultato è particolarmente rilevante, considerando il contesto economico globale e le sfide che continuano a definire le dinamiche di mercato internazionali.
Nei primi undici mesi del 2024, l’export verso i paesi extra UE ha mantenuto una crescita moderata dello 0,8%, contribuendo significativamente all’avanzo commerciale complessivo di 57,1 miliardi di euro, un netto miglioramento rispetto ai 37,5 miliardi registrati nei primi undici mesi del 2023. Questi dati non solo riflettono la vitalità del settore export italiano, ma sottolineano anche l’importanza di strategie di diversificazione e innovazione nel mantenere la competitività su scala globale.
Questo rapporto dell’Istat non solo offre una panoramica mensile del commercio estero italiano ma getta anche le basi per una riflessione più ampia sulle politiche economiche da adottare per sfruttare al meglio le opportunità offerte dai mercati internazionali, in un periodo in cui la capacità di adattamento e innovazione sono più cruciali che mai.