
Con l’ultimo annuncio di taglio dei tassi di interesse, la Banca Centrale Europea (BCE) ha segnalato ancora una volta il suo intento di stimolare un’economia dell’area euro che mostra segni di debolezza persistenti. Nel dettaglio, secondo quanto dichiarato dalla presidente Christine Lagarde, il tasso sui depositi è stato ridotto dal 3% al 2,75%, segue una diminuzione contemporanea nei tassi sui rifinanziamenti principali e sui prestiti marginali, attestandosi rispettivamente al 2,90% e al 3,15%.
Questa serie di tagli, che rappresenta il quinto intervento consecutivo all’interno dell’attuale ciclo di politica monetaria allentata, non fornisce ancora chiari indicatori su quale sarà il punto di arresto di questa tendenza. Lagarde ha espressamente sottolineato come sia “prematuro delineare con precisione il futuro percorso dei tassi d’interesse”. Questa cautela riflette l’incertezza prevalente riguardo la durata e l’efficacia delle misure di stimolo in un contesto economico globalmente contratto.
Il quadro economico, descritto da Lagarde durante il Consiglio direttivo, non è per nulla rassicurante. L’economia si trova in una fase di stagnazione, con il quarto trimestre che non ha mostrato segni di crescita e le prospettive a breve termine che rimangono deboli. Il settore manifatturiero è in contrazione, e nonostante un’espansione nei servizi, la fiducia dei consumatori è in calo e le spese familiari stentano a riprendere vigore.
Nonostante questa realtà poco incoraggiante, la presidente della BCE ha tenuto a rimarcare che “le condizioni per una ripresa sono ancora presenti”. Queste parole sembrano voler lanciare un messaggio di cauto ottimismo, ammettendo però implicitamente che la ripresa potrebbe non essere imminente o rapida.
Uno degli argomenti più interessanti sollevati durante la conferenza riguarda la posizione della BCE sul Bitcoin e gli altri cripto-asset. A seguito di dichiarazioni favorevoli da parte di figure politiche internazionali come l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Lagarde ha ribadito con fermezza che non ci sarà spazio per il Bitcoin nelle riserve delle banche centrali europee. Le ragioni di questa scelta si ancorano alla necessità di mantenere le riserve sicure, liquide e al riparo da potenziali rischi come il riciclaggio di denaro o altre attività illecite.
In aggiunta, la BCE nel suo comunicato ha evidenziato che il processo di disinflazione è attualmente in corso e che l’inflazione si sta allineando alle proiezioni, che prevedono un ritorno al target del 2% entro l’anno. Tuttavia, permane un’inflazione interna elevata, sostenuta soprattutto dalle dinamiche salariali e dai prezzi in specifici settori, che ancora riflettono ritardi nell’adeguamento al precedente aumento dei livelli inflativi. Diminuiscono, tuttavia, le pressioni salariali in linea con le aspettative, contribuendo a mitigare parte dell’effetto sull’inflazione generale.
La BCE conclude ammettendo che, sebbene l’ambiente economico resti difficile, esistono fattori che dovrebbero favorire una ripresa graduale, come il miglioramento dei redditi reali e l’attenuarsi degli effetti di una politica monetaria precedentemente più restrittiva. La speranza è che queste dinamiche possano infine sostenere un rinnovato slancio nella domanda e nella crescita economica nel medio termine. Tuttavia, con una serie così marcata di incertezze e sfide, sarà cruciale monitorare attentamente gli sviluppi futuri.