Ieri sera, nella suggestiva cornice del Circolo degli Artisti di Arezzo, organizzata dalla libreria Feltrinelli, si è tenuta una conferenza molto attesa, con protagonista Luciano Canfora, storico, filologo e uno dei massimi conoscitori del mondo classico. Autore di numerosi saggi sulla politica e la storia, Canfora ha recentemente suscitato grande interesse per la sua opera “Il fascismo non è mai morto”, un’analisi profonda e provocatoria sulle ombre del passato che ancora incombono sull’Europa contemporanea. La sua presenza ad Arezzo ha richiamato un pubblico folto e variegato, tra cui moltissimi giovani, attratti dalla possibilità di ascoltare dal vivo uno dei più celebri intellettuali italiani. La conferenza si è aperta con una breve introduzione alle sue opere principali, ma è stato il suo nuovo lavoro, “La grande guerra del Peloponneso”, in uscita prossimamente, a suscitare il maggiore entusiasmo tra i presenti. Canfora ha parlato della straordinaria attualità della guerra tra Atene e Sparta, un conflitto che non è solo un momento cruciale della storia antica, ma anche una lente preziosa per osservare le dinamiche del potere, delle alleanze e delle tensioni che ancora oggi attraversano il mondo contemporaneo. “La storia non è solo un racconto del passato, ma una bussola per orientarci nel presente,” ha sottolineato Canfora, spiegando come lo studio del mondo classico possa offrire chiavi di lettura fondamentali per comprendere il nostro tempo. Con il suo stile diretto e coinvolgente, ha catturato l’attenzione della platea, affrontando tematiche complesse con chiarezza e passione. La presenza di tanti giovani è stata motivo di grande soddisfazione per Canfora, che ha sempre sostenuto l’importanza di una formazione storica solida per sviluppare uno spirito critico nei confronti della realtà. In un dibattito aperto e partecipato, Canfora ha risposto alle domande del pubblico, toccando anche temi di stretta attualità, dal rischio del ritorno di ideologie autoritarie in Europa alle sfide poste dalla globalizzazione. “Il fascismo, come altri totalitarismi, è un fenomeno che può mutare forma, ma non per questo scompare,” ha detto, rispondendo a una domanda sulla rilevanza del suo ultimo libro. Le sue parole hanno generato un acceso confronto tra i presenti, confermando ancora una volta la sua capacità di stimolare riflessioni e dibattiti attraverso la sua profonda conoscenza storica. La serata si è conclusa con un lungo applauso e con la promessa, da parte di Canfora, di tornare presto a presentare i risultati delle sue nuove ricerche. Un evento che ha lasciato il segno tra i presenti, e che conferma l’importanza della storia e della cultura classica come strumenti di analisi e di interpretazione del presente.
di Giuseppe Di Giacomo