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L’UE Imposta Limitazioni alle Importazioni Agricole dall’Ucraina

In ECONOMIA
Marzo 20, 2024

In risposta alle preoccupazioni degli agricoltori europei, gli Stati dell’Unione Europea e il Parlamento europeo hanno raggiunto un importante accordo che prevede la limitazione delle importazioni agricole provenienti dall’Ucraina. A partire da giugno, sarà applicato un meccanismo di salvaguardia per alcune categorie di prodotti sensibili, quali uova, pollame, zucchero, avena, mais e miele, i quali rappresentano un punto di tensione nel mercato a causa della loro importazione esente da dazi doganali.

L’intesa prevede il prolungamento del regime di esenzione dai dazi, introdotto nel 2022 a sostegno dell’Ucraina a seguito dell’invasione russa, ma introduce al contempo delle misure correttive. Secondo il comunicato dell’Eurocamera, grano e orzo non sono inclusi tra i prodotti interessati dalle nuove restrizioni.

La questione ha preso piede a causa delle lamentele da parte degli agricoltori del blocco che accusano l’afflusso di prodotti agricoli ucraini di provocare un’involontaria concorrenza sleale, premendo verso il basso i prezzi locali e non aderendo a standard particolari, come le dimensioni delle aziende agricole o l’utilizzo di prodotti fitosanitari, essenziali per garantire la qualità e la sicurezza alimentare secondo le normative europee.

La tensione nel settore ha generato malcontento soprattutto in Polonia, dove gli agricoltori hanno espresso il loro dissenso anche attraverso blocchi ai valichi di frontiera con l’Ucraina e la Germania.

Per affrontare le preoccupazioni emerse, la Commissione europea ha proposto l’adozione delle misure correttive già menzionate, che possono essere rapidamente messe in atto in presenza di “perturbazioni significative” del mercato. Tali misure devono essere applicate anche se l’impatto si manifestasse solo in uno specifico Stato membro.

Dopo un voto significativo da parte degli eurodeputati, il quale invitava all’estensione del ‘capping’ a ulteriori cereali e al miele, è stato stabilito che il periodo di riferimento per il calcolo del capping sarà basato sulla media di tre anni (2021-2023).

Il meccanismo preventivo limita il volume di importazione di questi prodotti agricoli ai livelli medi dell’UE negli anni 2022 e 2023, e una volta superati questi livelli, verranno applicati nuovamente i dazi doganali.

In aggiunta alle misure di salvaguardia, la Comunità Europea cerca di promuovere altre vie per l’esportazione di prodotti agricoli ucraini verso mercati tradizionalmente accessibili prima del conflitto, come l’Africa e il Medio Oriente, affinché non si creino eccessi di offerta nel mercato europeo.

Questo accordo costituisce un delicato equilibrio tra il supporto al paese colpito dal conflitto e la protezione degli interessi agricoli dei membri dell’UE. L’Ucraina, noto come il “granaio d’Europa”, rappresenta una delle principali potenze agricole del continente e il sostegno alla sua economia in questo settore è considerato essenziale per la sua stabilità e recupero. L’accordo rappresenta un passo vitale nel garantire che tale sostegno non avvenga a scapito degli agricoltori europei, i quali ora possono guardare al futuro con una maggiore sicurezza nelle loro attività produttive.

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Redazione