Celebrando il suo cinquantesimo compleanno, Matteo Renzi, senatore e leader di Italia Viva, ha svolto un discorso significativo al teatro Cartiere Carrara di Firenze, un luogo emblematico per la sua carriera politica che risale alla vittoria delle primarie del Partito Democratico nel 2013, le quali hanno segnato il prologo del suo futuro incarico come Presidente del Consiglio dei Ministri.
Con l’affluenza di oltre mille persone, cifra che gli organizzatori elevano a duemila, il teatro si è trasformato in un fervido punto di incontro per gli aderenti e sostenitori di Italia Viva. Renzi, accolti dalle note nostalgiche di “Forever Young” degli Alphaville, non ha celato la sua critica diretta e aperta nei confronti dell’attuale governo guidato da Giorgia Meloni. Le sue parole sono state chiare, segnalando una terminazione della sua precedente “fase zen”: “Cara Giorgia, noi non siamo tuoi sudditi, non ci puoi mettere a cuccia”. Queste parole riflettono una presa di posizione forte e un rilancio della sfida al governo attuale, il quale, secondo Renzi, prospetta un viso accomodante ma scarseggia nelle risposte concrete.
Rimarcando la distanza ideologica e pratica con la premier Meloni, ha sottolineato come, a suo avviso, il governo in carica beneficia del supporto di certe frange della stampa e dei media, ma carenza di una vera interlocuzione critica e indipendente. La stessa indagine su Open, descritta come “incostituzionale, illegale e illegittima” da Renzi, è stata presentata come un esempio di come il clima politico e giudiziario può influenzare negativamente i progetti politici e di crescita di Italia Viva.
Non senza una vis polemica, l’ex premier ha delineato i contorni del suo futuro politico e di Italia Viva, scommettendo sul provvisorio modesto appoggio elettorale, che “quel 2-3%, tra due anni, sarà decisivo”. In questa prospettiva, Renzi anticipa di riempire di contenuti un centro politico incline a valori progressisti e riformisti, molto in linea con la visione politica ed economica di figure storiche come Giuseppe De Gasperi.
Tra gli altri temi affrontati, Renzi ha difeso alcuni dei pilastri del suo governo, come il progetto del gasdotto Tap, che secondo lui, ha rappresentato un salvataggio cruciale per l’interesse nazionale e per l’indipendenza energetica del paese. Inoltre, ha criticato la gestione dell’immigrazione del governo Meloni, evocando una politica di accoglienza correlata al rispetto delle regole, in contrasto con i 800 milioni di euro destinati, secondo lui, per la realizzazione di un canile in Albania.
La giornata si è conclusa con un pranzo offerto da Marco Travaglio, segnando non solo una celebrazione personale di un traguardo importante ma anche il rinnovo di un impegno politico che punta a riconfigurare il panorama politico italiano nel prossimo futuro. Matteo Renzi, con l’energia e la determinazione che hanno caratterizzato il suo ingresso in politica, sembra non volersi fermare davanti a nulla per portare avanti la sua visione di un Italia Viva e critica, pronta a sfidare le correnti dominanti.