In un recente intervento alla Camera dei Deputati, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha sollevato questioni significative riguardanti il ruolo e l’approccio dell’Unione Europea nei confronti dei suoi Stati membri e della scena globale. Durante le comunicazioni preparatorie al Consiglio europeo, Meloni ha delineato una critica incisiva sulle modalità con cui l’UE gestisce le politiche interne e la sua posizione nei contesti internazionali.
La critica principale rivolta dalla Premier italiana all’Unione Europea riguarda la sua percezione come entità sovranazionale eccessivamente intrusiva nelle decisioni politiche e nella vita quotidiana dei cittadini europei. Secondo Meloni, l’UE si spinge fino a dettare norme su aspetti fin troppo dettagliati, come la gestione delle terre coltivabili e la ristrutturazione degli edifici, mettendo a rischio l’unicità culturali, geografiche e sociali dei vari Stati membri. Questa invasività potrebbe, però, avere un risvolto negativo, omogeneizzando forzatamente le diverse identità che compongono il mosaico europeo.
Parallelamente, la Premier ha posto l’accento sulla posizione dell’Unione Europea nella geopolitica mondiale, descrivendo l’UE come un attore relativamente debole e esposto agli shock esterni. La conseguenza di tale vulnerabilità si traduce in una diminuzione della capacità dell’Unione di influenzare gli equilibri globali e proteggere efficacemente sia i suoi interessi sia quelli dei suoi Stati membri dalle turbolenze politiche e economiche mondiali.
La posizione espressa da Meloni riflette una preoccupazione crescente, condivisa da altri leader politici europei, riguardo all’efficacia e all’equilibrio delle politiche dell’Unione. Molti criticano l’UE per non avere modificato significativamente il proprio approccio in seguito alle crisi recenti, quali la pandemia di COVID-19 e le tensioni politico-economiche con potenze come la Cina e gli Stati Uniti. Queste crisi hanno messo in luce la necessità di una maggiore resilienza e una strategia più assertiva per la sicurezza e il benessere dei cittadini europei.
In conclusione, le osservazioni di Meloni al parlamento italiano mettono in evidenza una tensione fondamentale nel progetto europeo: il bisogno di bilanciare l’integrazione e le policy uniformi con il rispetto per le singolarità degli Stati membri e la promozione di una politica estera forte e coesa. La sfida per l’Unione Europea rimane quella di riformarsi in modo da essere meno percepita come un “big brother” regolatore e più come un ente capace di offrire sicurezza e prosperità condivise, rispettando le diversità che la caratterizzano.