
In un’intervista concessa a Corriere.it, Giorgia Meloni, l’attuale Presidente del Consiglio, ha delineato e difeso con fervore le recenti riforme approvate dal suo governo, tra cui spicca in modo particolare quella del premierato. Secondo la Premier, tale riforma è essenziale per colmare una lacuna storica nel sistema politico italiano, che finora ha assegnato al Presidente della Repubblica un ruolo non di poco conto nella formazione dei governi in assenza di una chiara maggioranza.
La Meloni, forte del risultato del 26% ottenuto nelle ultime elezioni politiche, continua a mantenere una posizione cauta, ripetendo il mantra politico che “prima le maggioranze poi i nomi”, specialmente in vista delle decisioni imminenti sui futuri leader europei. Tuttavia, il suo atteggiamento si fa deciso quando difende le azioni del suo esecutivo, come la controversa riforma della giustizia recentemente approvata, che, secondo lei, non mira a una “vendetta” contro l’ordine giudiziario.
Fondamentale per la riforma del premierato è l’assunto che in futuro il Presidente della Repubblica non debba più agire da supplente nella formazione delle maggioranze. “Il presupposto che la Costituzione non concede esplicitamente la libertà al Presidente di scegliere il governo, ma piuttosto lo obbliga a nominare i governi basandosi sui consigli delle forze politiche, è un elemento che ho rispettato”, ha dichiarato la premier.
Nel corso dell’intervista, non sono mancate le domande sui temi caldi come le politiche di difesa e la politica estera, dove Meloni ha ribadito la sua posizione contraria all’utilizzo delle armi italiane sul territorio russo e ha evitato interventi diretti in questioni delicate come quella di Gaza o la richiesta di riconoscimento della Palestina da parte del presidente turco Erdogan.
In aggiunta, la Premier ha affrontato anche temi di politica interna, come la lotta all’evasione fiscale, affermando una tolleranza zero e rispondendo alle polemiche recenti legate al redditometro. Inoltre, nel contesto delle alleanze europee e della natura del suo rapporto sia con le figure chiave come Ursula von der Leyen sia con politici di altri orientamenti come Marine Le Pen, Meloni ha adottato un tono prudente: conferma di voler mantenere una diplomazia equilibrata pur conservando la fermezza delle proprie convinzioni.
L’approccio scelto da Giorgia Meloni nel difendere il recente corso del suo governo dimostra non solo un’intenzione di riforma interna ma anche di un posizionamento strategico nel contesto europeo e internazionale, che verosimilmente influenzerà le dinamiche politiche italiane ed europee nei prossimi anni. La sua gestione dei complessi equilibri politici e dei delicati dossiers internazionali sarà cruciale per determinare se le sue politiche saranno accolte con favore sia a livello nazionale sia internazionale.