In una recente tornata elettorale che ha visto la partecipazione attiva della comunità di Riace, Mimmo Lucano è stato nuovamente eletto sindaco, segnando così un ritorno che mescola speranza e determinazione in una delle storie politiche più seguite e discusse degli ultimi anni in Italia.
Lucano, figura emblematica della sinistra italiana e simbolo dell’accoglienza ai migranti, torna alla guida del Comune dopo essere stato destituito nel 2018. Il suo allontanamento dalla scena politica era avvenuto in seguito alle accuse e alla condanna iniziale per presunte irregolarità nella gestione dei fondi destinati all’accoglienza dei migranti. Condannato in primo grado a una pena molto severa, ben 13 anni e due mesi di reclusione, Lucano ha visto poi ridursi significativamente la sua pena in appello a un anno e mezzo, con la sospensione della stessa.
Le elezioni di Riace diventano quindi non solo un esame di politica locale, ma anche una manifestazione di fiducia e supporto popolare verso Lucano, il quale ha descritto la sua rielezione come “l’elezione più bella e importante”, un riconoscimento che arriva dopo anni di “sofferenza e resistenza”.
“Abbiamo sempre il coraggio di continuare e di ricominciare”, ha dichiarato Lucano, facendo eco alle parole di Antonio Gramsci, riferimento intellettuale della sinistra italiana. La rinnovata leadership di Lucano non solo rinvigorisce la sua carriera politica ma rilancia anche Riace come simbolo di accoglienza e di integrazione, un modello che in passato ha guadagnato riconoscimenti internazionali per il suo innovativo approccio alla questione migratoria.
Durante la sua celebrazione della vittoria, non sono mancati i canti di “Bella Ciao”, un inno della resistenza partigiana e della sinistra italiana, intonato dai suoi sostenitori. Lucano ha commentato su come la politica conservatrice stia guadagnando terreno in Europa, mentre da Riace si tenta di lanciare un messaggio di speranza e progressività.
Il doppio impegno come sindaco e membro del Parlamento Europeo presenta sicuramente una sfida notevole per Lucano, che dovrà dividere il suo tempo e le sue energie tra le esigenze locali di Riace e gli obblighi più ampi come rappresentante eletto a livello continentale. Tuttavia, ha garantito che ciò non altererà la sua visione della politica “vissuta” né il suo contatto diretto con le persone.
In conclusione, la rielezione di Mimmo Lucano non è solo la storia di un personale ritorno politico, ma simboleggia una continuità nell’ideale di una comunità che si basa sull’umanità e l’inclusione. Riace, con la sua “opera immateriale” di accoglienza e integrazione, rimane un punto di riferimento, un faro di speranza in un’epoca segnata da tensioni politiche e sociali crescenti. La storia di Riace e di Lucano ci ricorda che la politica, nella sua forma più pura, è ancora uno strumento di trasformazione sociale.