Clima di tensione nel comune vesuviano, dove nelle ultime ore sono comparsi manifesti dalle sembianze di necrologi recanti una frase inquietante: “Il sindaco muore se non si dimette entro 5 giorni”. Un messaggio di minaccia diretta al primo cittadino Michele Sepe, che ha immediatamente destato allarme nella comunità e nelle istituzioni locali. A condannare con fermezza l’accaduto è stato il vicepresidente dell’Anci, Ciro Buonajuto, che ha espresso piena solidarietà al sindaco Sepe, definendo l’episodio “un gesto vile e intollerabile” e ribadendo che “atti del genere non trovano spazio in una democrazia”. “Servono indagini tempestive e approfondite per risalire al mandante – ha dichiarato Buonajuto –. Chi ha minacciato il sindaco deve essere individuato e non la deve passare liscia. Le istituzioni devono fare fronte comune contro ogni forma di intimidazione.” Il rappresentante dell’Anci ha inoltre richiamato la necessità di tutelare la libertà di opinione e l’azione amministrativa, sottolineando che “in democrazia non c’è posto per la violenza”. Buonajuto ha poi lanciato un messaggio forte contro le infiltrazioni criminali: “La camorra non ci fa paura. Vincerà sempre il rispetto della legalità e delle istituzioni dello Stato.” Le forze dell’ordine e la magistratura sono ora al lavoro per accertare le responsabilità materiali e politiche dell’episodio, con l’obiettivo di individuare chi ha commissionato o eseguito la minaccia. La vicenda ha riacceso il dibattito sulla sicurezza degli amministratori locali e sulla necessità di una risposta istituzionale unitaria di fronte a ogni tentativo di condizionamento o violenza nei confronti di chi ricopre incarichi pubblici.
di Marco Iandolo

