“Io sono Emanuele, Geolier è solo un nome” così si è presentato così l’artista napoletano dinanzi a settecento studenti della Federico II. Una folla per dare un calcio alle polemiche degli ultimi giorni sull’opportunità o meno di invitare il rapper napoletano in cattedra. L’artista napoletano ha risposto a tutte le domande registrate dai ragazzi nei giorni scorsi. Domande sulla vita privata, sulla gestione del successo, sulla famiglia, sull’infanzia.
Geolier ha risposto con parole semplici e dirette, le stesse delle sue canzoni. “Avrei voluto studiare di più per comunicare meglio i miei pensieri”.
Tra i passaggi più rilevanti l’emozione per le tre date sold out al Maradona, la lotta agli stereotipi contro Napoli e i napoletani, l’infanzia trascorsa a lavorare, e una consapevolezza: “Io lo so che non sarà sempre possibile tre stadi. Questo è il momento in cui devo investire per costruire la mia fanbase del futuro”. E poi l’ansia del futuro che si traduce come ansia anche nel presente: “A volte credo già di non avere tempo”.
di Mat. Lib.