Nell’ambito della delicata congiuntura attuale dell’industria automobilistica globale, la Nissan Motor Co., tra i leader giapponesi della produzione di veicoli, ha avvertito un forte scossone nelle prime ore di negoziazione alla Borsa di Tokyo. Il valore delle sue azioni ha visto una caduta superiore al 6% a seguito di una radicale revisione delle sue aspettative economiche per l’anno fiscale in corso. Un segnale chiaro che anche i giganti del settore stanno affrontando sfide significative.
La società con sede a Yokohama ha drasticamente ridotto la stima del proprio utile operativo annuo, portandola da 500 miliardi di yen a soli 150 miliardi di yen (circa 910 milioni di euro), mostrando una contrazione del 70%. Le vendite previste sono state anch’esse corrette al ribasso, passando da 14.000 miliardi a 12.700 miliardi di yen. Questo aggiustamento nelle previsioni arriva in un contesto di intensificata concorrenza, soprattutto nel mercato nordamericano, dove la Nissan è stata costretta a incrementare gli incentivi offerti alle concessionarie per mantenere il passo con i rivali. Inoltre, il mercato cinese ha mostrato una flessione nella domanda, aggravata dalla crescente competitività dei produttori locali che propongono veicoli elettrici a prezzi notevolmente inferiori.
Le difficoltà finanziarie hanno spinto l’azienda a prendere decisioni straordinarie riguardo al proprio organico, con un taglio previsto che riguarderà circa il 7% della forza lavoro globale, equivalenti a 9.000 dipendenti. Questa mossa drastica riflette la necessità di adeguarsi a un ambiente di mercato sempre più intransigente e imprevedibile.
Per rafforzare la propria liquidità, Nissan ha anche annunciato la vendita della propria quota del 10% in Mitsubishi Motors, facente parte dell’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi. Questa vendita di asset dimostra un tentativo di consolidare le risorse finanziarie in un periodo di incertezza acuta.
L’impatto di queste misure sul rendimento finanziario complessivo dell’azienda è incerto, tanto che la stessa Nissan ha indicato che non è in grado di prevedere un utile netto per l’anno fiscale conclusivo il 31 marzo 2025, un netto distacco dai 300 miliardi di yen previsti in precedenza. In risposta a questa congiuntura, il CEO di Nissan, Makoto Uchida, ha dichiarato che ridurrà il proprio stipendio del 50%, assumendosi così la responsabilità diretta delle sfide finanziarie dell’azienda.
Queste manovre riflettono la pressione crescente sul settore automobilistico mondiale, sempre più focalizzato su un’inesorabile transizione verso la mobilità sostenibile, scosso da crisi geopolitiche e da una catena di approvvigionamento globale sotto tensione. Le decisioni di Nissan evidenziano la complessità e la rapidità con cui le grandi corporazioni automobilistiche devono adattare strategie in risposta a una realtà di mercato in continua evoluzione, marcata dall’incessante innovazione tecnologica e da un cambiamento radicale nelle preferenze dei consumatori. Resta da vedere se tali misure potranno garantire una stabilità a lungo termine per Nissan e per il settore automobilistico a scala globale, alla ricerca di un nuovo equilibrio tra crescita economico-finanziaria e sostenibilità ambientale.