Il quartiere romano che unisce Trastevere a Monteverde Vecchio sta vivendo giorni di fervore civico causati da una decisione amministrativa altamente contestata: l’abbattimento programmato di alcuni platani e frassini lungo Via Dandolo e Viale Glorioso. L’intervento, programmato dal 26 al 30 agosto, è l’ultimo di una serie che ha già visto nel 2015 la sostituzione di alberature secolari con frassini, che ora, secondo i residenti, sono perlopiù in uno stato di deperimento avanzato.
Colti da un crescente disappunto, i residenti del quartiere sollevano accuse severe all’indirizzo dell’amministrazione cittadina, non solo per l’abbattimento degli alberi ma anche per le metodologie e le politiche adottate nella gestione del verde pubblico. Simonetta Pace, esponente dell’Associazione Amici di Villa Sciarra, sottolinea come la sostituzione con nuove piantumazioni non sia accompagnata dal necessario mantenimento, citando gli esiti nefasti di tale mancanza a Villa Sciarra, dove i pini recentemente piantati sono ormai morti.
Le preoccupazioni di Maria Elena Carosella, coordinatrice dei Comitati cittadini per la tutela del verde, si estendono ai modi di comunicazione e operatività del Comune. Carosella critica il mancato avviso ai cittadini e le tecniche di potatura dannose, che spesso portano a malattie o morte degli alberi. Altro punto di discordia è la ristrutturazione dei marciapiedi, che sembra ignorare completamente la necessità di spazio vitale per i tronchi, spesso soffocati dall’asfalto.
I cittadini ribadiscono che oltre a un impatto negativo sull’estetica del quartiere e sul benessere psicofisico dei residenti, la riduzione del patrimonio arboreo ha anche una marcata influenza sul microclima locale, quale diminuzione di aree ombreggiate e della qualità dell’aria, elementi tanto più critici in un’era di crescente preoccupazione climatica.
Una teoria che circola tra i residenti ipotizza che la rimozione di grandi alberi possa essere legata alla facilitazione della trasmissione del segnale 5G, anche se questa supposizione rimane senza conferme ufficiali. Ciò che è indiscutibile, tuttavia, è la frustrazione diffusa sull’apparente contraddizione tra le politiche ambientali promosse a livello mondiale e le azioni locali, che sembrano muoversi in direzione opposta.
La situazione a Trastevere-Monteverde riflette una sfida più ampia che molte città globali stanno affrontando: bilanciare lo sviluppo urbano e tecnologico con la sostenibilità ambientale. In questo contesto, la voce dei cittadini che si eleva in difesa degli alberi di Roma diventa un simbolo poignante dell’appello globale per un futuro più verde.
Nell’esaminare questi eventi, emerge chiaramente la necessità di politiche urbane che non solo rispettino ma promuovano concretamente il verde città come bene comune indispensabile, vitale non solo per la qualità estetica delle nostre città ma come fondamento essenziale della salute pubblica e della lotta contro le alterazioni climatiche in atto.