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Oscillazioni in Europa: mercati in leva con l’assenza d’oltreoceano

In ECONOMIA
Settembre 02, 2024

Con l’industria finanziaria di Wall Street che osserva una pausa per il Labor Day, le piazze finanziare europee si trovano di fronte a un giorno di discreta incertezza e mostrano una leggera flessione nei suoi principali indici. Una situazione che evidenzia la forte interdipendenza transatlantica nei mercati globali e pone in rilievo la cautela degli investitori di fronte a una settimana priva di impulsi americani.

Particolare attenzione viene rivolta alla conclusione della settimana, che sarà caratterizzata dalla pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro statunitense. Questi dati risultano essere di cruciale importanza, in quanto potrebbero definire la direzione di future politiche monetarie della Federal Reserve. Ci si aspetta, infatti, che il 18 settembre possa esserci un ridefinimento dei tassi d’interesse, anticipato da molti analisti come un probabile taglio.

Le reazioni nei principali mercati europei sono state variegate, ma sostanzialmente coese nel segnare un decremento. A Francoforte si è registrato un calo marginale dello 0,12%, influenzato minimamente dalle elezioni amministrative in Germania orientale, che hanno visto prevalere il partito nazionalista. Milano e Parigi hanno mostrato decrementi leggermente maggiori, con il primo mercato che ha ceduto lo 0,15% e il secondo lo 0,17%. Anche Londra ha segnato una diminuzione dello 0,1%, confermando la tendenza generale.

Sul fronte del debito pubblico, lo spread tra i BTP italiani e i Bund tedeschi ha visto una lieve compressione, diminuendo di due punti base a 145. Parimenti, i rendimenti sul decennale italiano hanno subito un leggerissimo aumento, attestandosi al 3,78%.

Il comparto delle materie prime mostra un quadro di sostanziale stasi: il prezzo del petrolio oscillava intorno ai 74 dollari per il WTI e superava i 77 dollari per il Brent. Il gas naturale ha invece registrato un decremento del 2,2%, con una quotazione che rimane sotto i 39 euro per megawattora, segnale di un’evidente abbondanza di scorte.

Per quanto riguarda il mercato valutario, l’euro si è mantenuto stabile nei confronti del dollaro, con un tasso di cambio che si aggira intorno a 1,1063.

Questa settimana si profila dunque come un periodo di attesa e osservazione per gli investitori europei, che soppeseranno ogni minima vibrazione del mercato in vista di eventuali scossoni provenienti dalle decisioni della Fed americana. Con il panorama globale in rapida evoluzione, ogni variazione nei dati economici degli USA potrebbe rappresentare un’onda capace di influenzare profondamente anche i mercati del vecchio continente.