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Polemica in Italia sulla Emissione di un Francobollo Dedicato a Italo Foschi

In POLITICA
Giugno 05, 2024

In una cerimonia prevista a Roma, nella storica Piazza Piacentini, verrà presentata l’emissione di un francobollo commemorativo dedicato a Italo Foschi, figura emblematica nel fendaco del calcio italiano e primo presidente dell’Associazione Sportiva Roma. Questo evento si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per i 140 anni dalla nascita di Foschi (7 marzo 1884), nativo di Corropoli, Teramo. Tuttavia, la decisione di rendere omaggio a una personalità storica con trascorsi fascisti ha innescato una serie di reazioni, sollevando una questione più ampia sulla responsabilità della memoria storica pubblica.

Italo Foschi, oltre ad essere ricordato per il suo ruolo nello sport, è una figura controversa, essendo stato anche un noto squadrista e fascista, come riportato dal Dizionario biografico italiano della Treccani. La scelta di glorificarlo attraverso un francobollo ha provocato una forte opposizione, specialmente dall’ex ministro Carlo Giovanardi. Giovanardi, attualmente membro della Consulta ministeriale sulle nuove emissioni di francobolli, ha manifestato la sua inquietudine tramite un articolo pubblicato su ‘Il Riformista’. In particolare, ha evidenziato come questa decisione sia stata presa senza previa discussione all’interno della Consulta stessa.

L’emissione è ulteriormente complicata da una coincidenza temporale polemica: quasi contemporaneamente verrà celebrato il centenario dalla morte di Giacomo Matteotti, oppositore del fascismo brutalmente assassinato negli anni ’20. Tale accostamento ha suscitato ulteriori critique, poiché rinforza una percezione di ambiguità e, per alcuni, di insensibilità verso le vittime della violenza fascista.

Maurizio Acerbo, leader del Partito della Rifondazione Comunista e candidato alle prossime elezioni europee, ha descritto l’iniziativa come parte di “una pratica di santificazione dei fascisti”, critica diretta all’attuale governo. Acerbo e altri critici vedono questa mossa come una direzionata revisione della storia, inappropriata dato il passato dichiaratamente fascista di Foschi, che rimase attivo politicamente fino alla Repubblica di Salò.

Anche Luciano D’Amico, consigliere regionale e promotore dell’Osservatorio antifascista del 25 settembre 1942, ha espresso preoccupazione per il messaggio che tale celebrazione potrebbe trasmettere. D’Amico enfatizza la necessità di denunciare quanto egli percepisce come un’offesa al valore antifascista della Repubblica italiana, sottolineando che Foschi fu sostenitore di Amerigo Dumini, una delle figure chiave nell’omicidio Matteotti.

Questa situazione evidenzia l’esigenza di un confronto aperto e critico sulle figure storiche che scegliamo di commemorare e sulle modalità con cui la memoria collettiva viene gestita e presentata al pubblico. La complessità delle identità storiche richiede una riflessione attenta e responsabile, che riconosca le sfumature e le contraddizioni senza cadere in una narrazione semplificata o, peggio, revisionista. Le scelte culturali e commemorative dovrebbero aspirare non solo a celebrare, ma anche a educare, incoraggiando una comprensione più profonda del nostro passato, con tutte le sue complessità.

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Redazione