
L’ultimo capitolo concernente il progetto di costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina ha visto un protagonista scientifico involontario: l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). L’organismo ha rilasciato una nota chiarificatrice in risposta alle affermazioni pubblicate da Webuild Group S.p.A., a seguito di un servizio trasmesso dalla celebre puntata di “Report”.
Contrariamente a quanto emerso da alcuni resoconti, l’INGV ha sottolineato di non avere redatto alcuna relazione tecnico-scientifica specifica per il ponte. L’entità della loro collaborazione scientifica è stata precisata con rigore: la produzione di documenti scientifici si basa esclusivamente sull’expertise dei singoli autori, operanti sotto l’accordo quadro con la Sapienza Università di Roma, firmato il 26 settembre 2024.
Questa disposizione assicura che ogni output scientifico prodotto sotto l’egida di tale collaborazione sia attribuibile direttamente ai ricercatori autori dello studio, i quali mantengono la piena responsabilità sia dei contenuti che delle applicazioni derivanti dai loro lavori. Tale accorgimento protegge l’istituto da eventuali ripercussioni legate all’uso improprio delle ricerche effettuate.
Questa indipendenza è stata messa in dubbio dal pressante contesto mediatico, che ha omesso dal pubblico dibattito la presentazione completa dell’Allegato tecnico all’accordo. L’INGV ha reagito a tale omissione con la decisione di incaricare il proprio Ufficio Legale di condividere l’integralità dell’Accordo di collaborazione scientifica con Webuild, al fine di chiarire pubblicamente il quadro di riferimento dell’impegno scientifico dell’istituto.
Il dinamico scenario scientifico e costruttivo intorno al Ponte sullo Stretto di Messina richiede trasparenza e precisione. Il progetto, che mira a unire fisicamente la Sicilia alla Calabria, ha stimolato nell’opinione pubblica tanto entusiasmo quanto opposizione, rendendo pertanto essenziali la chiarezza e la responsabilità scientifica.
In questo contesto, l’approccio di distinzione netta tra responsabilità autoriale e istituzionale adottato dall’INGV si dimostra non solo necessario, ma essenziale per garantire l’integrità scientifica e la sua percezione pubblica. La decisione di intraprendere ogni azione legale per salvaguardare la propria posizione è una testimonianza del rigore con cui l’istituto desidera trattare le proprie ricerche e la propria reputazione.
Attraverso questa vicenda, emerge chiaramente quanto sia delicato il rapporto tra ricerca scientifica e grandi progetti infrastrutturali, in cui è imperativo mantenere una rigida separazione tra le autorevoli affermazioni scientifiche e le decisioni politico-economiche. La situazione incoraggia una riflessione più ampia sulla responsabilità e l’indipendenza degli enti scientifici nei dibattiti pubblici di grande rilevanza, come quello riguardante il Ponte sullo Stretto.