In un periodo di incertezza per molti servizi essenziali in Italia, la direzione di Poste Italiane ha recentemente ribadito il suo impegno a mantenere e migliorare il servizio postale universale. Questa rassicurazione arriva direttamente dalle voci di Matteo Del Fante, Amministratore Delegato, e di Giuseppe Lasco, Direttore Generale della società, in risposta alle preoccupazioni espresse durante una recente audizione parlamentare in cui si discuteva la possibilità di un “rischio reale” per la continuità del servizio.
Durante un’intervista al Tg Poste, il notiziario aziendale, Del Fante ha delineato chiaramente la posizione dell’azienda: le poste italiane sono determinate a rinnovare il proprio contratto con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, garantendo la continuità del servizio anche sotto nuove condizioni contrattuali. La pietra angolare di questa promessa è il progetto “Polis”, che si è concentrato sulla preservazione degli uffici postali soprattutto nei centri minori, veri crocevia di comunità e servizi in molte aree del paese.
Quando Del Fante e Lasco hanno assunto la leadership dell’ente, si sono trovati a fare i conti con la proposta di chiusura di 1486 sedi periferiche. Invece di procedere con queste chiusure, hanno scelto una direzione differente, sostenendo l’esigenza di mantenere una presenza capillare sul territorio, soprattutto là dove i servizi possono sembrare economicamente meno vantaggiosi ma socialmente indispensabili.
L’importanza del servizio universale va oltre la mera distribuzione della corrispondenza. Nelle aree più isolate, le poste assumono un ruolo vitale non solo per l’economia ma per il tessuto sociale, agevolando operazioni finanziarie, accesso a servizi pubblici digitale ed essendo punto di riferimento per vari servizi comunali. La loro presenza è sinônimo di inclusione e coesione sociale, contribuendo a evitarne l’isolamento.
Nonostante la pressione economica e il cambiamento nelle abitudini di consumo dei servizi postali, con una progressiva diminuzione delle lettere tradizionali a favore della comunicazione digitale, Poste Italiane si sta muovendo con strategie innovative che non trascurano le necessità di tutti gli utenti. Il progetto Polis è quindi simbolo di un impegno verso l’innovazione responsabile e inclusiva.
Il dialogo con i sindacati, inoltre, viene mantenuto attivo per garantire che ogni decisione sia ponderata non solo in termini economici ma anche con riguardo al benessere dei lavoratori e della comunità servita. Le rinunce ai progressi tecnologici o alla modernizzazione non sono più opzioni praticabili, ma Poste Italiane sembra determinata a garantire che questi progressi non si traducano in un detrimento dell’accesso ai servizi essenziali.
In conclusione, le dichiarazioni di Del Fante e Lasco non sono solo promesse per il prossimo rinnovo contrattuale, ma una visione più ampia di ciò che dovrebbe essere il servizio postale nell’era moderna: accessibile, resiliente e attento alle dinamiche locali. Questo approccio rappresenta una sfida complessa ma necessaria nell’evoluzione dei sistemi di servizi pubblici in un mondo che cambia rapidamente, dove la sostenibilità non è soltanto ambientale ma anche sociale ed economica.