“Il 27 novembre 2022, in un contesto surreale ed inaspettato, la volontà del popolo riecheggiò chiara ed inequivocabile dalle urne. Due anni dopo, è dovere di chiunque voglia impegnarsi per la nostra comunità prendere atto del totale ed eloquente disinteresse degli amministratori nei confronti della cittadinanza pratolana. Tutti i propositi propagandati in decenni di vera opposizione e falsi moralismi hanno lasciato in eredità una resa totale alla burocrazia imperante ed incontestata, al netto di timide obiezioni perpetrate da sventurati operatori che necessitano quotidianamente di rapportarsi con le istituzioni locali. Pratola Serra è condannata, da due anni a questa parte, da amministratori incapaci e indolenti, all’assoluto nulla. Nessun futuro si scorge all’orizzonte, alcuna prospettiva di auspicabile risveglio ha determinato il decesso della speranza persino nei pochissimi sostenitori che confidavano in un concreto cambiamento. Decenni di sermoni hanno prodotto il caos, tra salvataggi estemporanei di ex candidati trombati da una lotta fratricida e meschina, piuttosto che pochi concittadini di buona volontà che cercano di rianimare un cadavere. E mi riferisco alla questione gestionale che coinvolge gli impianti sportivi, i cui attuali gestori hanno dovuto subire un bando a dir poco sui generis, con un contratto altrettanto discutibile, sia nelle percentuali spettanti all’ente comunale sia per quanto riguarda l’aspetto temporale: solo un anno di affidamento, persino per una semplice locazione di un minuscolo appartamento è usuale contrattualizzare una durata di quattro anni. E’ la dimostrazione grafica della forma mentis di chi, avendo altre esperienze o non avendone nessuna, vede un ente pubblico come un mezzo per creare utili, quando bisognerebbe puntare esclusivamente a garantire servizi sempre più efficienti. Come per la piscina comunale, oggetto di un finanziamento di oltre venti mila euro, per la redazione di un progetto realizzato e cestinato tout court. Intanto, i nostri giovani sono costretti a frequentare in altri comuni. Nonostante vi siano eccezionali occasioni di fattibile ripresa territoriale, i nostri tutt’altro che lungimiranti amministratori hanno scelto di cullarsi sugli allori dei debiti piuttosto che sullo spettro di fantomatiche organizzazioni malavitose che – a quanto lo stesso sindaco dichiarò – sul territorio pratolano non hanno mai operato. E’ il destino di chi diventa amministratore del proprio tempo prima che della propria comunità. Ebbene, è così che hanno deciso di respingere la possibilità di riportare a casa i nostri reperti archeologici; che hanno scelto di non intercettare i fondi per le comunità energetiche – nonostante miliardi di euro messi a disposizione per le energie rinnovabili da più livelli istituzionali, nazionali ed europei -; che hanno sprecato un fondo unico nella storia come il PNRR, ridotto a mero strumento per assumere due impiegati a tempo determinato. Ed il quadro di picassiana memoria disegnato poc’anzi dal sottoscritto trova riscontro nel Documento Unico di Programmazione, approvato dagli amministratori stessi: ben ventiquattro pagine di promesse scadute ed illusioni infinite. Si parte con la questione occupazionale: “Proposta di tavoli di concertazione, accordi programmatici, collaborazioni istituzionali, che vedranno il nostro Comune protagonista, spesso insieme alla Regione, alla Provincia, alla Camera di Commercio ed ai Centri per l’impiego, nella realizzazione di piani locali anticrisi, con un focus particolare sull’occupazione lavorativa, specie quella giovanile”. In due anni, quale trattativa è stata intavolata allo scopo? E poi, sul capitolo Sviluppo: “Valorizzazione dei beni di proprietà dell’Ente; La creazione di un osservatorio per captare e reperire fondi attraverso bandi regionali/europei; L’attivazione di sponsorizzazioni da parte di privati e/o aziende, da operare nei termini di Legge e del Regolamento al fine di finanziare in primis opere e servizi; Partecipazione ai bandi regionali, europei e soprattutto reperimento dei finanziamenti del PNRR.” A quali fondi hanno aderito, quali privati hanno coinvolto? Se avessero ritenuto opportuno adottare la mia proposta di project financing, relativa all’intero impianto scolastico, non avrebbero dovuto adoperarsi in questo ulteriore rinnovo di impegni non concretizzati: “Recupero finanziamenti e fondi per la sistemazione della scuola primaria”. Si, la stessa che avrebbero realizzato nei primi cento giorni, perché loro garantirono di essere più bravi degli altri. In conclusione – anche se l’elenco delle assurdità potrebbe continuare per giorni -, quanto visto in questi ultimi due anni rappresenta tutto quello da cui la nostra comunità deve rifuggire; ma resta il bisogno di una comunità, di ritrovare cioè luoghi significativi, miti fondativi, idee in cui sentirsi parte, dove lo stare insieme non è raggiungere uno scopo ma è lo scopo principale” conclude la nota del dirigente di Primavera Meridionale.
dalla redazione