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Prospettive Economiche Italiane per il 2024: Crescita Moderata e Inflazione Controllata

In ECONOMIA
Dicembre 13, 2024

Nel panorama economico italiano per il 2024 si preannuncia una fase di leggero ottimismo, secondo le ultime proiezioni di Bankitalia. L’istituto centrale prevede un aumento del Prodotto Interno Lordo (PIL) italiano dello 0,5%, cifra che riflette una crescita prudente ma stabile. Questo ritmo si prevede accelerare nei successivi tre anni, raggiungendo una media annuale intorno all’1%, sostenuto da un rinvigorimento dei consumi interni e da un dinamico settore delle esportazioni.

Il dettaglio delle previsioni macroeconomiche di Bankitalia marcate da una metodologia di calcolo che considera l’effetto del diverso numero di giornate lavorative differisce dalle stime proposte dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) nel Piano di Stabilità di settembre, che suggerivano un +1,0% rispetto al dato “grezzo” di +0,7%. Questa discrepanza metodologica mette in evidenza la precisione con cui l’istituto bancario affronta l’analisi delle variabili economiche.

Per quanto riguarda l’inflazione, il quadro delineato è di una moderazione sostanziale nei prossimi anni. Per il 2024, viene stimata un’inflazione media annuale dell’1,1%, che è prevista salire moderatamente all’1,5% nel biennio successivo, per poi stabilizzarsi al 2% nel 2027. Quest’ultimo incremento è attribuito principalmente al declino dell’effetto depressivo dei prezzi energetici e agli impatti temporanei legati alla nuova normativa Ets2, che entrerà in vigore quel’anno.

Influenzare lo scenario inflazionistico ci sarà anche la cosiddetta inflazione di fondo, la quale si prevede stabilizzarsi poco sopra il 2% quest’anno, per poi declinare a poco più dell’1,5% nel triennio successivo. Questo indica una gestione delle pressioni inflazionistiche che dovrebbe evitare shock significativi al potere d’acquisto delle famiglie italiane.

Non mancano, tuttavia, le incertezze che potrebbero incidere su queste previsioni. Le proiezioni di Bankitalia sottolineano come l’ambiente economico internazionale sia pervaso da rischi elevati, in particolare per quanto riguarda l’introduzione di politiche protezionistiche e le tensioni geopolitiche in atto, che potrebbero influenzare negativamente le esportazioni italiane. Inoltre, la possibilità di un aumento dei prezzi delle materie prime e di altri beni importati potrebbe spingere l’inflazione al rialzo.

Di contro, rischi economici derivanti da un possibile deterioramento prolungato della domanda, potrebbero influenzare negativamente l’occupazione, con possibili conseguenze su salari, margini di profitto e prezzi di vendita delle imprese.

In tale contesto, appare essenziale che le politiche economiche italiane siano adeguatamente calibrate per navigare tra le sfide di una crescita economica moderata e la necessità di mantenere l’inflazione sotto controllo. La prudenza e la vigilanza saranno fondamentali per assicurare che l’Italia possa continuare il suo cammino di recupero economico in un quadro internazionale incerto.