
Negli ultimi quasi quindici anni, il panorama politico italiano ha assistito all’ascesa e all’evoluzione del Movimento 5 Stelle (M5S), un fenomeno partitico che ha originato da un’esclamazione di sfida e di rottura nei confronti delle tradizioni politiche italiane. Fondato dall’irriverente comico Beppe Grillo e dal visionario web strategist Gianroberto Casaleggio, il Movimento sfruttava la rete come spazio prediletto per mobilitare l’attenzione e il sostegno popolare, promettendo un rinnovamento radicale del modo di fare politica.
Initialmente, il M5S si pose come avversario implacabile della politica convenzionale, usando slogan come “aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno”. La proposta di una piattaforma partecipativa online, nota come Rousseau, permetteva ai sostenitori di partecipare direttamente alle decisioni politiche tramite una “password” personale. Questo strumento avrebbe dovuto garantire un’immediata e radicale democratizzazione del processo politico, rendendo ogni militante un diretto decisionista sulle linee e le politiche del partito.
Con le elezioni generali del 2018, il M5S raggiunse un vertice inaspettato, ottenendo circa il 33% dei voti e diventando così la prima forza del Paese. Questo risultato catapultò il Movimento in una dimensione di governo, una realtà fino ad allora solo teorizzata. La conseguente alleanza con la Lega di Matteo Salvini portò alla formazione del cosiddetto governo “giallo-verde”, presieduto da Giuseppe Conte, un avvocato relativamente sconosciuto soprannominato “l’avvocato del popolo”.
Sotto la guida di Conte e con Luigi Di Maio in qualità di capo politico e vicepremier, il Movimento tentò di tradurre in pratica la sua visione. Tuttavia, le difficoltà dell’esecizio del potere evidenziarono presto le fratture interne e le problematiche derivanti dall’essere contemporaneamente partito di protesta e di governo. Le tensioni culminarono nella scissione del 2022, quando Di Maio lasciò il M5S per fondare il gruppo “Insieme per il Futuro”, destabilizzando ulteriormente la coesione del partito.
Oggi, all’alba di una nuova legislatura, il Movimento 5 Stelle si trova in una fase critica della sua esistenza. Sebbene il ruolo di Grillo sia formalmente quello di garante, la sua influenza sembra all’ombra di divergenze sempre più marcata. Giuseppe Conte, ora al timone, cerca di definire un percorso che possa conciliare le origini ribelli del movimento con le necessità di una maturità politica che consenta al M5S di continuare a incidere nella vita politica nazionale.
In sintesi, i 5 stelle hanno viaggiato su montagne russe politiche, passando da movimento di protesta a protagonista nei palazzi del potere, cercando un equilibrio tra idealismo e pragmatismo. La loro storia rimane un capitolo significativo e paradigmatico dell’evoluzione politica italiana recente, un esperimento che continuerà a influenzare le dinamiche e le strategie politiche nel paese per anni a venire.