
Nel corso degli ultimi anni, la politica sociale italiana ha visto un significativo incremento nell’attenzione verso le famiglie, in particolare attraverso la distribuzione dell’Assegno Unico e Universale per i figli a carico. Nei primi quattro mesi del 2024, un totale di 6,4 miliardi di euro è stato erogato alle famiglie, un importo che si inscrive in una traiettoria di crescita rispetto ai precedenti anni: 13,2 miliardi nel 2022 e 18,1 miliardi nel 2023. Queste cifre vennero divulgare dall’INPS, ente preposto alla gestione di tali fondi, che con queste azioni conferma il suo ruolo cruciale nella stratificazione del tessuto sociale italiano.
L’intervento ha raggiunto direttamente 6.119.861 nuclei familiari, coinvolgendo beneficiariamente 9.697.565 bambini e ragazzi. Questi numeri non sono soltanto freddi indicatori statistici ma rappresentano una vasta demografia che riceve un sostegno concreto per affrontare le sfide quotidiane della vita familiare in un contesto economico ancora in bilico.
Analizzando le erogazioni più da vicino, nell’aprile 2024, l’importo medio per figlio si è attestato a cifre differenziate a seconda della situazione ISEE del nucleo familiare. Per chi non presenta l’ISEE o risulta al di sopra della soglia massima (45.574,96 euro per il 2024), l’ammontare è stato di circa 56 euro, mentre l’aiuto è aumentato fino a 224 euro per i nuclei con ISEE minore di 17.090,61 euro. Complessivamente, in tale mese, 5.844.726 famiglie hanno beneficiato dell’assegno, una media di 1,57 figli per nucleo e un assegno medio di 256 euro per famiglia.
L’importo base dell’Assegno, privo di maggiorazioni, varia anch’esso in funzione dell’ISEE, oscillando tra un minimo di 57 euro e un massimo di 199,4 euro. Questa graduazione risponde a una politica di equità sociale, mirando a sostenere in maniera più intensa chi si trova in situazioni di maggior bisogno.
La persistenza e l’ampliamento dell’impegno nel supporto alle famiglie rivela la prioritizzazione di una demografia stabile e di un futuro in cui ogni bambino può crescere in un ambiente sostenuto economicamente. Tuttavia, restano domande aperte riguardo la sostenibilità finanziaria di lungo periodo di tali politiche di supporto e l’effettiva capacità di incentivare una politica demografica equilibrata.
Il ruolo dell’INPS si conferma quindi non solo come ente erogatore ma come fondamentale barometro dell’efficacia delle politiche sociali italiane. L’evoluzione futura del sistema dell’Assegno Unico sarà certamente uno degli indicatori più rivelatori del cambiamento socio-economico italiano e della capacità del paese di adattarsi alle esigenze delle sue famiglie. In questo scenario, sarà essenziale monitorare non solo le cifre allocatarie ma anche l’impatto qualitativo su chi riceve questi aiuti e sul tessuto sociale nel suo complesso.