Nel tardo pomeriggio di ieri, il volo papale ha toccato il suolo dell’aeroporto di Fiumicino, segnando il ritorno di Papa Francesco dalla Corsica. Un viaggio di soli 50 minuti, il più breve tra tutti i viaggi apostolici internazionali finora intrapresi durante il suo pontificato, che non ha previsto l’usuale conferenza stampa a bordo.
L’assenza della consueta interazione con i giornalisti non ha, tuttavia, impedito al Papa di esprimere alcune riflessive osservazioni. Prima di lasciare l’aereo, il pontefice ha avuto modo di salutare i media, riflettendo sullo straordinario numero di bambini incontrati durante la visita. “Avete visto i bambini? Tanti bambini,” ha ricordato con gioia, accennando a ricordi simili solo durante il suo viaggio a Timor Est. Questa osservazione mette in luce non solo la natura unica del suo viaggio in Corsica ma anche l’importanza che Francesco attribuisce all’incontro con le giovani generazioni nei suoi viaggi apostolici.
Dopo l’atterraggio, si prevede che il Papa possa recarsi a Santa Maria Maggiore, uno dei suoi rituali abituali, per offrire un ringraziamento alla Madonna, patrona dei viaggiatori, per la sicurezza e il successo del suo viaggio. Questo momento di devozione personale evidenzia la profondità spirituale che caratterizza il suo ministero.
Nonostante la brevità del suo viaggio e la mancanza di una conferenza stampa formale, l’intensità degli incontri e degli eventi non è venuta meno. Inoltre, i giornalisti hanno trovato un modo affettuoso per celebrare il Papa con un gesto significativo: gli hanno donato una torta di compleanno anticipata per i suoi imminenti 88 anni. Questo gesto, oltre a sottolineare la stretta relazione tra Papa Francesco e i media, indica anche l’affetto e il rispetto che il Pontefice ha saputo guadagnarsi nel corso del suo pontificato.
Papa Francesco ha concluso il suo saluto con un “Al prossimo viaggio!”, una frase che si carica di aspettative e speculazioni. La risposta del Papa alla domanda su quale sarà la sua prossima destinazione – “Ancora non lo so” – lascia spazio a interpretazioni e attese sul futuro e suggerisce la spontaneità e l’apertura che continuano a caratterizzare il suo approccio pastorale.
Il rientro a Roma dalla Corsica si configura, quindi, come un evento dal forte simbolismo, segnato da momenti di spiritualità, interazioni umane significative e la consueta vicinanza ai più giovani. Questo viaggio potrebbe essere interpretato come un ulteriore passaggio nella missione globale di Papa Francesco, il cui pontificato continua a essere un ponte verso i cuori e gli spiriti di persone di ogni età e di ogni parte del mondo. Nei momenti formali e in quelli di quotidiana interazione, il messaggio del Papa rimane coerente: un invito a guardare l’altro con compassione e a costruire insieme un futuro di speranza.