Il 2024 ha segnato una tappa cruciale per il settore energetico italiano. Dopo un periodo di stagnazione iniziato nel 2021, escludendo una breve ripresa post-pandemica, i consumi di elettricità hanno registrato un rialzo del 2%, raggiungendo i 310 terawattora (TWh). Questa crescita, sebbene modesta, è significativa, poiché interrompe un trend di sostanziale flatness e lancia segnali importanti su vari fronti del panorama energetico nazionale.
Esaminando le cause di questo incremento di consumo, emerge che lo sviluppo è stato trainato soprattutto dall’allargamento dell’offerta di energia da fonti rinnovabili, che ha visto un salto del 14% rispetto all’anno precedente. In particolare, la produzione idroelettrica ha registrato una crescita impressionante del 30%, attestandosi a oltre 52 TWh. Anche l’energia solare ha mostrato un robusto incremento, con un aumento del 20%, raggiungendo quasi i 36 TWh. Questi sviluppi hanno permesso alle rinnovabili di coprire circa il 41% del fabbisogno energetico nazionale, avvicinandosi sempre di più al contributo delle fonti non rinnovabili, che è calata al 42%.
L’energia prodotta dal gas naturale, nonostante rimanga la principale fonte per la produzione di elettricità in Italia, ha osservato un leggero decremento del 2,4%, posizionandosi a quasi 94 TWh. Il settore del carbone ha subito un crollo drammatico, con una riduzione del 71%, attestandosi a soli 3,5 TWh, segnalando così un evidente distacco da questa fonte altamente inquinante. Sono state registrate dinamiche interessanti anche per altre fonti fossili, con una crescita dell’11% circa.
Nonostante queste variazioni nella composizione del mix energetico, i prezzi dell’energia elettrica hanno mostrato una tendenza al ribasso nel 2024. Secondo i dati del Gestore dei Mercati Energetici (GME), il prezzo unitario netto (PUN) medio è sceso del 14,7%, fermandosi a 108,52 €/MWh. Questa diminuzione è stata influenzata primariamente dalla riduzione dei costi del gas, ma anche da una maggiore disponibilità di energia rinnovabile, che ha contribuito a stabilizzare i prezzi nonostante un incremento del consumo.
Il confronto con i mercati energetici vicini rivela che, sebbene i prezzi italiani siano calati, il differenziale di prezzo rispetto ad altri paesi europei come la Francia e la Germania è aumentato. Questo indica una necessità per l’Italia di continuare a ottimizzare il proprio mix energetico e di migliorare l’efficienza del sistema di trasmissione per ridurre ulteriormente i costi energetici.
La prospettiva per il futuro del settore energetico italiano resta variamente sfida da sviluppi globali, nazionali, e tecnologici. Mentre il paese continua a investire e a espandere la capacità delle rinnovabili, le dinamiche del mercato del gas naturale e l’implementazione di politiche ambientali più stringenti giocheranno un ruolo decisivo nel modellare il paesaggio energetico dei prossimi anni.
In conclusione, il 2024 è stato un anno di svolta per il mercato energetico italiano con importanti lezioni sul potenziale delle rinnovabili e sulla necessità di continuare a perseguire una transizione energetica sostenibile. Le scelte che saranno fatte nei prossimi anni determineranno quanto rapidamente e efficacemente l’Italia potrà navigare nella transizione verso un sistema energetico più pulito e resiliente.