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Rischio Stallo nell’Agrivoltaico: Appello di Elettricità Futura e Utilitalia

In ECONOMIA
Maggio 03, 2024

L’amministrazione del settore energetico e agricolo si trova di fronte a un bivio critico. Recentemente, Elettricità Futura e Utilitalia, rappresentanti principali delle imprese elettriche e delle utilities italiane, hanno manifestato un forte disappunto verso un’emergente normativa che potrebbe infliggere un duro colpo alle proiezioni di sviluppo sostenibile dell’energia in Italia. Una lettera è stata inviata ai ministri dell’Agricoltura, Lollobrigida, e allo Sviluppo Economico, Pichetto, con un appello incisivo a riconsiderare un provvedimento che vieta lo sviluppo dell’agrivoltaico nel paese.

Il decreto ministeriale in questione, che sarà discusso nel prossimo Consiglio dei ministri, rischia di cristallizzare un divieto che avrebbe effetti notevoli sul piano degli investimenti destinati alla transizione energetica. Di fatto, il blocco allo sviluppo dell’agrivoltaico rappresenta non solo un contraccolpo per l’industria elettrica, ma mette in discussione anche gli obiettivi ambientali che l’Italia si è impegnata a perseguire su scala internazionale.

La polemica centralizza l’attenzione su un punto di equilibrio delicato: l’integrazione tra la produzione agricola e quella energetica. L’agrivoltaico consente di combinare queste due sfere, promuovendo la generazione di energia rinnovabile attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici in aree agricole, senza compromettere la capacità produttiva del terreno. Questo metodo non solo incrementa la capacità di produzione di energia pulita ma favorisce anche un utilizzo più efficiente delle terre.

La restrizione imposta dal decreto, come sottolineato nella lettera di Elettricità Futura e Utilitalia, “porterebbe a una regressione negli investimenti essenziali per il raggiungimento dei traguardi di transizione energetica”. Inoltre, ci sarebbero impatti negativi significativi in termini economici e occupazionali, in un momento in cui il paese cerca di rafforzare la sua economia post-pandemia.

Il dilemma, quindi, sta nel bilanciare le necessità della produzione agricola tradizionale con quelle emergenti dell’energia rinnovabile, un punto di frizione che necessita di soluzioni innovative e di un dialogo aperto e costruttivo tra le diverse parti interessate.

In una prospettiva più ampia, questo ostacolo normativo riflette le sfide che molti paesi stanno affrontando nel percorso verso la neutralità carbonica. Gli obiettivi ambiziosi richiedono decisioni audaci e, spesso, una riorganizzazione delle priorità e delle politiche preesistenti.

La risposta del governo a questa situazione sarà cruciale. Per favorire una transizione energetica efficace e equilibrata, è fondamentale incoraggiare un approccio integrato che non marginalizzi l’innovazione nel settore agrivoltaico. Un dialogo aperto tra il governo, le industrie e le comunità locali potrebbe favorire una soluzione che prenda in considerazione tutti gli aspetti di questa complessa equazione.

Con la prossima discussione in Consiglio dei ministri, l’attenzione si concentra sul futuro delle politiche energetiche e agricole. L’auspicio è che prevalga una visione lungimirante, che sappia integrare le esigenze di sviluppo sostenibile con quelle di crescita economica e stabilità sociale, pilotando l’Italia verso un futuro energeticamente autonomo e ecologicamente responsabile.

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Redazione