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Rivoluzione nel Mercato degli Affitti in Argentina: Un Modello di Deregolamentazione Efficace

In ECONOMIA
Agosto 31, 2024

Dal dicembre 2023 al giugno 2024, il mercato delle locazioni in Argentina ha vissuto una trasformazione radicale. Gli indicatori economici mostrano un incremento dell’offerta di immobili del 212% e una diminuzione dei prezzi, in termini reali, del 27%. Questi cambiamenti sono stati il risultato diretto della politica di deregolamentazione attuata dal presidente Javier Milei, volta a liberalizzare il settore dopo anni di legislazione restrittiva. Il caso argentino potrebbe ora servire da lezione per altre nazioni, inclusa l’Italia, che si confrontano con sfide simili.

Sotto la precedente amministrazione peronista (2020-2023), una serie di normative stringenti aveva oppresso il mercato delle locazioni. Queste misure avevano ridotto drasticamente il numero di proprietà disponibili per la locazione, con una forte contrazione del mercato osservata a Buenos Aires, dove l’offerta era calata del 40% rispetto ai livelli medi del 2019. Molti proprietari si erano visti costretti a vendere o mantenere vuote le loro proprietà a causa della rigidità normativa.

Con l’arrivo al potere di Milei e il conseguente allentamento di queste restrizioni, già a gennaio 2024, il mercato ha registrato un significativo aumento dell’offerta immobiliare, cresciuta del 90% rispetto a dicembre 2023. Questa tendenza positiva non solo ha continuato nei mesi successivi, ma ha avuto anche un impatto diretto sui prezzi degli affitti. Nonostante un’alta inflazione annua registrata a luglio 2024 del 263%, i canoni di locazione sono cresciuti nominalmente solo del 163%, mostrando quindi una reduzione in termini reali, come sottolineato da Confedilizia.

La lezione argentina offre spunti significativi soprattutto per l’Italia, che si confronta con una situazione di emergenza abitativa in alcuni centri storici e città universitarie. Gli analisti suggeriscono la necessità di una normativa semplificata e di alleggerimenti fiscali che potrebbero incentivare un aumento dell’offerta di alloggi locati. Tra le proposte considerate, vi sono l’abolizione o la riduzione significativa dell’Imu per le abitazioni locabili a canone concordato e l’estensione in tutto il territorio nazionale della cedolare secca al 10%.

Una proposta innovativa guarda anche alla gestione delle procedure di rilascio degli immobili. L’ideazione di affidare queste operazioni a soggetti alternativi agli ufficiali giudiziari potrebbe semplificare i processi, garantendo maggior certezza del diritto e stimolando così un maggiore afflusso di immobili sul mercato dell’affitto.

In conclusione, il modello argentino di deregolamentazione dimostra come, mediante riforme mirate, sia possibile rivitalizzare un settore critico come quello del mercato locativo. Per l’Italia, questo esempio potrebbe rappresentare un valido punto di riferimento per riforme future, con l’obiettivo di alleviare le tensioni immobiliari e migliorare l’accessibilità degli alloggi, soprattutto in aree ad alta tensione abitativa. In un contesto economico che richiede soluzioni agile e innovative, prendere spunto dalle esperienze internazionali non è solo utile, ma necessario.