In una recente presa di posizione, Ryanair ha esplicitamente criticato la decisione del governo italiano di incrementare le tasse sui passeggeri che partono dai maggiori scali aerei del Paese, a partire dal 1° aprile 2025. L’aumento, secondo il vettore aereo, rappresenta una scelta di politica fiscale poco lungimirante e potenzialmente dannosa per l’ecosistema turistico e occupazionale, soprattutto nell’anno del Giubileo.
L’amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson, ha definito la misura una “decisione miope e regressiva”. Il timore espresso dall’azienda è che tale aumento costringa le compagnie aeree a rivedere i loro piani operativi in Italia, con effetti diretti sulla connettività aerea, sul flusso turistico e sulla generazione di impiego, particolarmente nel contesto romano, dove si prevede un aumento significativo di visitatori per il Giubileo.
Roma, con i suoi aeroporti di Fiumicino e Ciampino, rappresenta un nodo cruciale per l’arrivo di pellegrini e turisti. Il mancato ampliamento dei voli soprattutto a Ciampino, in concomitanza con l’elevazione delle tasse, potrebbe limitare la capacità delle compagnie aeree di rispondere efficacemente alla domanda crescente. Tale scenario, secondo Wilson, sarebbe particolarmente preoccupante per il periodo del Giubileo, evento che storicamente attira milioni di visitatori nella capitale.
Le implicazioni di queste decisioni governative vanno esaminate nel contesto più ampio della politica dei trasporti e del turismo in Italia. L’incremento delle tasse sugli scali maggiori potrebbe avere il doppio effetto di disincentivare le compagnie aeree low cost, che hanno contribuito significativamente a democratizzare il viaggio aereo, e di ridurre l’attrattività dell’Italia come destinazione turistica accessibile.
Inoltre, queste modifiche arrivano in un momento di particolare sensibilità economica, con il settore del turismo che cerca di emergere dalle ombre della crisi pandemica degli ultimi anni. L’Italia, con il suo patrimonio culturale e la rinomata accoglienza, ha sempre avuto nel turismo uno dei pilastri della sua economia e nella mobilità aerea uno dei principali canali di accesso.
L’appello di Ryanair al governo italiano è chiaro: revocare l’aumento previsto per preservare la vitalità e l’accessibilità dell’offerta turistica italiana, in particolare in vista di eventi straordinari come il Giubileo, che richiedono una capacità e una disponibilità logistiche senza precedenti.
In conclusione, mentre la decisione del governo mira probabilmente a incrementare le entrate fiscali, le potenziali ripercussioni sul settore turistico e sull’economia più ampia sollevano questioni che meritano un’attenta riflessione. Ryanair, nel suo ruolo di protagonista nel settore del trasporto aereo low cost, si posiziona quindi come un criticatore vocale di politiche che percepiisce come contrarie agli interessi del turismo e dell’economia italiana, sperando di stimolare un ripensamento prima che le modifiche abbiano effetti irreversibili.