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Salvini esalta il cinema come motore di redistribuzione della ricchezza

In ECONOMIA
Agosto 29, 2024

L’estate 2024 ha segnato un punto di svolta per l’industria cinematografica italiana, una resilienza mostrata netta durante la stagione estiva che ha infranto la tipica stagionalità del settore. A sottolineare questo successo è stata Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla cultura, che durante la Mostra del Cinema di Venezia ha evidenziato “Cinema Revolution” e i suoi oltre 13 milioni di spettatori e quasi 100 milioni di euro di incassi. Un’occasione che ha visto anche la partecipazione di Matteo Salvini, attuale Ministro, che ha esposto il suo supporto al settore cinematografico non solo come consumatore, avendo appena visto il film “Cattivissimo me” con sua figlia, ma anche come parte del governo.

Il governo italiano ha riconosciuto il cinema come un settore chiave non solo per l’occupazione e l’immagine del paese ma come fonte effettiva di creazione di ricchezza. “Avere il miglior giugno di sempre al box office necessita di una riflessione approfondita sulle dinamiche positive che stanno guidando questa rinascita,” ha commentato Salvini, evidenziando come il settore stia già operando per mantenere e addirittura superare questo trend. Inoltre, il Ministro ha preannunciato una legge di bilancio impegnativa, promettendo di portare le istanze del settore cinematografico direttamente al Consiglio dei Ministri, pur ammettendo che “ovviamente non ci sarà tutto per tutti.”

Il focus del governo sembra incentrarsi sull’incremento degli stipendi, approvati l’anno precedente per 13 milioni di lavoratori, rappresentando oltre 10 miliardi di euro in risorse. Salvini ha sottolineato l’intenzione del governo di continuare a investire nel cinema, ritenendo essenziale sfruttare il potenziale del settore per la creazione di ulteriore ricchezza e vantaggi fiscali. L’imminente riunioni ministeriali chiariranno le direzioni e le sfide specifiche che il settore affronterà in vista della legge di bilancio.

Guardando al futuro, il Ministro ha poi collegato il successo del cinema con eventi di grande richiamo internazionale come le Olimpiadi invernali del 2026 a Venezia, Cortina d’Ampezzo e Milano, che secondo lui non solo accenderanno i riflettori su queste città ma potenzieranno il turismo e l’infrastruttura, creando un ciclo virtuoso di crescita che include anche il cinema.

Con queste ambizioni, l’Italia punta non solo a valorizzare il proprio patrimonio cinematografico ma anche a utilizzarlo come leva per una più vasta crescita sociale ed economica. Questa visione strategica non solo promette di portare il settore cinematografico ai livelli più alti a livello internazionale ma di rafforzare l’economia nazionale in un periodo di incertezze globali.

In conclusione, con il sostegno del governo e un’industria cinematografica in piena espansione, il futuro del cinema in Italia appare non solo promettente ma anche essenziale per la ricostruzione e la redistribuzione della ricchezza nel paese. Gli occhi sono ora puntati sulla prossima politica di bilancio che definirà in modo più chiaro il ruolo del cinema nell’economia italiana post-pandemia.