500 views 3 mins 0 comments

Scandalo Fiscale in Italia: Vincenzo Visco Denuncia le Nuove Norme sui Concordati

In ECONOMIA
Luglio 19, 2024

In un contesto economico sempre più complesso e caratterizzato da notevoli sfide, il Governo italiano si trova a fronteggiare il delicato compito di reperire risorse finanziarie per la prossima manovra autunnale. Si presta particolare attenzione a un provvedimento controverso, il concordato preventivo biennale, la cui efficacia è ancora motivo di dibattito. L’intervento critico di Vincenzo Visco, ex ministro delle Finanze e del Tesoro e attuale presidente del centro studi Nens, getta una luce inquietante sulla gestione della fiscalità nazionale.

Visco manifesta una sorpresa sfavorevole riguardo alla scarsa reazione di indignazione che questa normativa ha suscitato a livello pubblico e politico, descrivendola come una delle più eclatanti pecche del sistema fiscale degli ultimi decenni in Italia. Nel suo commento, denuncia una percepita condiscendenza generale nei confronti di un provvedimento che sembra promuovere, piuttosto che scoraggiare l’evasione fiscale.

La normativa in discussione interessa in modo particolare i contribuenti inclini all’evasione fiscale, che, come riportato da dati ufficiali, indicano nei loro bilanci solo il 30% degli effettivi guadagni. Inoltre, molti di questi soggetti godono di un trattamento particolare grazie al regime forfettario. Questo regime consente, fino a un tetto di fatturato di 85 mila euro, di liquidare soltanto il 15% di tasse in luogo di Iva, Irpef, Irap e le addizionali regionali e comunali.

Visco mette in evidenza come, attraverso questo sistema, l’evasione fiscale sia quasi incentivata in maniera legale per una notevole fascia di contribuenti, con una limitazione del fatturato che, se consideriamo l’evasione media del 70%, si traduce in un reddito reali intorno ai 270 mila euro.

La proposta legislativa attuale non solo conferma l’applicazione di questi regimi, ma estende ulteriormente la clemenza, offrendo la possibilità ai contribuenti di dichiarare non il reale guadagno, bensì una cifra inferiore determinata su criteri non completamente definiti, collegati agli indici ISA che valutano l’affidabilità fiscale.

Inoltre, per aggiungere ulteriori benefici, si discute in Parlamento l’introduzione di riduzioni di aliquota aggiuntive per chi aderisce a questo regime di concordato. Visco denuncia questa situazione come una realtà surreale e scandalosa, un privilegio e un favoritismo che non ricevono l’adeguata attenzione critica.

L’ex ministro mette in guardia sulle possibili reazioni di disappunto da parte dei lavoratori dipendenti quando prenderanno piena coscienza delle disparità trattate. Questa situazione potrebbe sfociare, secondo Visco, in una veridica rivolta fiscale, una reazione a una percezione crescente di ingiustizia e disuguaglianza nella distribuzione del carico fiscale.

Finanziariamente, l’Italia sperimenta già un successo notevole nella lotta contro l’evasione IVA grazie alla fatturazione elettronica. Visco suggerisce che estendere tali meccanismi di controllo potrebbe rappresentare una strada più equa e efficace per affrontare l’evasione fiscale senza ricorrere a misure così drasticamente favorevoli a chi evade già.

La situazione attuale chiama quindi a una riflessione profonda e impegno da parte di tutte le forze politiche e sociali, per garantire che la giustizia fiscale non rimanga un concetto astratto, ma diventi una realtà concreta e tangibile per tutti i cittadini italiani.

author avatar
Redazione