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Stabilità nel Settore del Credito alle Imprese, Boom nella Domanda di Mutui

In ECONOMIA
Gennaio 20, 2025

Nella prima metà del 2024, il panorama del credito in Italia ha mostrato dinamiche peculiari, influenzando tanto il settore imprenditoriale quanto quello privato. La sorveglianza operata dalle filiali regionali della Banca d’Italia, attraverso la “Regional Bank Lending Survey”, ha coinvolto 240 istituti bancari e ha fornito una panoramica dettagliata e di ampio raggio.

Per quanto riguarda il credito alle imprese, la situazione è rimasta sostanzialmente invariata. Un esame minuzioso rivela leggere variazioni regionali: nel Nord e nel Mezzogiorno, la richiesta di finanziamenti ha mostrato una timida ascesa, alimentata da necessità di ristrutturazione del debito e di sostegno agli investimenti. In contrasto, il Centro ha registrato una contrazione nella richiesta di finanziamenti, un segnale che potrebbe riflettere un ambiente economico meno propizio o maggiori restrizioni nel concedere credito.

Le banche hanno adottato un approccio prudente, soprattutto a sud del Paese, dove la percezione del rischio rimane elevata. In tutte le aree geografiche, gli istituti hanno manifestato cautela, influenzati da una percezione aguzza dei rischi associati a specifici settori o contesti aziendali. Si è notata una riduzione delle richieste di finanziamenti per il capitale circolante, fatta eccezione per il Nord Est, suggerendo una possibile esigenza di consolidare piuttosto che espandere le attività produttive.

La vera storia di crescita emerge dal settore immobiliare privato. Nel periodo in analisi, la domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni è tornata a crescere, in particolare nel Nord Ovest e nel Mezzogiorno, segmenti del mercato che sembrano beneficiare di una rinnovata fiducia da parte dei consumatori e di condizioni di mutuo favorevoli. Le banche, sebbene abbiano mantenuto politiche di offerta stabili, richiedono ora maggiori garanzie, una misura che riflette la persistente incertezza economica e una cautela nell’esposizione al rischio.

Parallelamente, la domanda di credito al consumo si è mantenuta robusta, nonostante le condizioni di offerta non abbiano subito variazioni significative. Questa resilienza nel consumo potrebbe indicare una disposizione degli individui a mantenere o incrementare il loro standard di vita, nonostante le incertezze macroeconomiche.

Interessante è il movimento osservato nel mercato dei depositi bancari. La prima metà del 2024 ha visto una diminuzione nella raccolta di depositi, il che potrebbe suggerire una ricerca di rendimenti più elevati in alternative di investimento quali titoli di Stato, azioni e fondi comuni, tutti caratterizzati da una crescente attrattiva.

In sintesi, il primo semestre del 2024 ha tracciato un quadro di costanza nel credito alle imprese, con un notevole dinamismo nel settore dei mutui residenziali e del credito al consumo. Mentre le imprese navigano un mare di prudenza bancaria, i privati sembrano orientarsi verso investimenti in beni durevoli e strumenti finanziari più redditizi. Questi trend non solo riflettono le condizioni economiche attuali, ma anche le aspettative e le strategie di ampio spettro degli attori economici italiani.